Il distretto pratese offre ancora lavoro. Con il 2023 previste 6.940 entrate

Lo rivela lo studio del Pin voluto dall’Osservatorio, ente promosso da Comune e CoGeFIS. A fronte del 30% di dimissioni non si riscontra un aumento di inattivi. Accelerata per i contratti di apprendistato

Il distretto pratese offre occupazione in vari ambiti

Il distretto pratese offre occupazione in vari ambiti

Prato, 22 novembre 2022 - Promozione con più della sufficienza per il distretto tessile che, nonostante le traversie dettate dalla guerra in Ucraina, il caro energia e le materie prime introvabili e coi costi alle stelle, se la sta cavando bene. A dirlo sono i risultati contenuti nel rapporto dell’Osservatorio del mercato del lavoro e della formazione della Provincia di Prato, promosso da Comune e CoGeFIS (Comitato di gestione dei fondi per gli interventi sociali, ente paritetico costituito da Confindustria Toscana Nord e Cgil, Cisl e Uil) e da questi affidato al Pin.

I dati dimostrano la dinamicità del mercato del lavoro in area pratese che offre effettive alternative occupazionali per chi offre lavoro. A dimostrarlo è la percentuale associata alla causale ’dimissioni’: il report parla di oltre il 30%, ma non si riscontra una crescita di inattivi. Un numero che trova spiegazione in un’offerta di impiego che permette a chi lascia un lavoro di trovarne subito un altro ed in altri settori. Il distretto gode di buona salute a livello occupazionale, con qualche sofferenza negli ambiti del commercio e dei servizi, dove i contratti hanno una minore durata ed una peggiore qualità.

Entrando nel dettaglio, nel 2022 gli avviamenti sono stati il 22% in più rispetto al primo semestre dell’anno precedente, a fronte di un maggiore incremento delle cessazioni (+36%). Le dinamiche fra avviamenti e cessazioni hanno determinato saldi negativi che collocano il dato a quota -2,5%. A farne le spese sono le donne con un -4,5%rispetto agli uomini (-0,5%). Gli avviamenti a tempo determinato costituiscono la maggioranza (50,6% del totale). Vi sono poi – a lunga distanza – quelli a tempo indeterminato (34,5% del totale, nel primo trimestre del 2022 erano il 36,2%). Nell’anno in corso si evidenzia una accelerata per i contratti di apprendistato.

La maggioranza delle cessazioni, oltre il 49%, avviene per termine naturale del contratto. Le cessazioni avvenute per cause riconducibili alle motivazioni economiche sono appena il 4,8% dei casi, tale da considerarsi una percentuale fisiologica "che indica l’inesistenza di particolari problemi occupazionali nel territorio provinciale", si legge nel report. Le prospettive fanno sorridere il distretto: secondo le informazioni del sistema Excelsior fra novembre e gennaio 2023 le entrate previste nelle imprese pratesi sono pari a 6.940 unità. Di queste, 2.520 attengono alle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature, 550 ai servizi alla persona, 310 al commercio, 180 ai servizi di alloggio, ristorazione e turismo, 140 alle costruzioni. L’incertezza delle aziende si riverbera sulle proroghe dei contratti a termine: nel 2022 sono state il 25,9% in più rispetto a quelle del 2021, ma la loro durata è diminuita, passando da 181 giornate del primo trimestre 2022 a 105 nel secondo. I contratti applicati ai nuovi accessi riguardano il 44% il tempo indeterminato, il 39% quello determinato, il 7% il lavoro in somministrazione, il 5% l’apprendistato.

Sa.Be.