"Di 13 capi di imputazione ne sono rimasti solo due"

"Siamo abituati a rispettare le decisioni e, non condividendole, ad impugnarle". Così intervengono i difensori, Mauro Cini e Manuele Ciappi, dei due poliziotti che sottolineano come dei 13 capi di imputazione, i loro assititi siano stati condannati solo per due con pene "eccessive".

"Suscita perplessità – proseguono – l’affermazione di responsabilità della signora Massaro in relazione al reato di corruzione per essersi adoperata per il rilascio del permesso di soggiorno in favore di una donna che avrebbe falsamente asserito di essere in stato di gravidanza: dall’istruttoria dibattimentale è emerso che l’unica accusatrice – la signora ’Neve’ – ha escluso di avere mai consegnato o anche soltanto promesso denaro alla signora Massaro in relazione a questa specifica pratica di soggiorno, essendo emerso, invece, che la signora Massaro – al contrario di quanto si era ritenuto in fase di indagini – non è mai intervenuta nella gestione di questa pratica di soggiorno e che perfino il dirigente di pg che ha svolto le indagini a suo carico ha espressamente riconosciuto che dagli atti risultava che la signora Massaro fosse convinta che la cittadina cinese fosse effettivamente incinta. Non si comprende come possa affermarsi che Massaro si sia consapevolmente adoperata per far ottenere alla cittadina cinese qualcosa che non le spettava. Qualche perplessità suscita anche la condanna di entrambi i coniugi per l’ipotesi di corruzione per l’inserimento dei minori nei permessi di soggiorno dei genitori: dal processo è emerso che, in base alla normativa, i minori potevano essere legittimamente inseriti nei permessi, in sede di rinnovo, anche se erano assenti dall’Italia; tanto che lo stesso pm ha ricostruito il reato di cui si tratta, non più come una ipotesi di condotta contraria alla legge, ma come una ipotesi di indebita percezione di utilità per l’esecuzione di un atto conforme alla legge, residuando però la domanda su quale fosse, a quel punto, l’utilità dell’intervento della signora Massaro, per l’ottenimento di un qualche cosa che spettava per legge. Siamo ansiosi di leggere le motivazioni della sentenza".