Coronavirus, test negativo per la neonata cinese ricoverata all'ospedale di Prato

La famiglia di nazionalità cinese era rientrata 9 giorni fa dalla città di Wuhan e si è recata al pronto soccorso preoccupata per la salute della bimba di 9 mesi

Controlli nelle situazioni a rischio

Controlli nelle situazioni a rischio

Prato, 11 febbraio 2020 - Non ha il coronavirus una neonata cinese ricoverata ieri sera all'ospedale Santo Stefano di Prato. Una famiglia di nazionalità cinese, rientrata da 9 giorni dalla città di Wuhan, si è recata al Pronto soccorso della struttura nella serata di ieri preoccupata per la salute della propria piccola di 9 mesi.

La neonata accusava alcuni sintomi, tra cui febbre alta, che rientrano nei criteri clinici di soggetto a rischio contagio. Lo rende noto la Asl Toscana Centro. E' stata immediatamente presa in carico dal personale sanitario in pronto soccorso e attivato il percorso di gestione per caso sospetto di infezione da nuovo coronavirus che prevede il ricovero in isolamento in attesa del riscontro diagnostico.

Il campione biologico è stato inviato al Policlinico di Siena e in poche ore è arrivato il risultato negativo. La piccola è ancora oggi ricoverata in ospedale con sintomi febbrili, ma non si trova più in isolamento. Per l'azienda sanitaria è positivo il fatto che per la prima volta, da quando è scattata l'emergenza, una famiglia di nazionalità cinese si sia rivolta volontariamente al servizio sanitario, anche se la procedura corretta prevede che il primo contatto sia con la centrale operativa 118.

"E' importante ricordare a tutti i soggetti che rientrano nel criterio epidemiologico e con presenza di un quadro clinico a rischio di contattare il 118 e non recarsi direttamente in pronto soccorso - spiega Renzo Berti, direttore dipartimento Prevenzione - La centrale operativa prenderà in carico la segnalazione e attiverà i percorsi necessari all'assistenza e alla verifica diagnostica". "Ringraziamo tutto il personale sanitario coinvolto per la grande professionalità ed efficienza dimostrata nella gestione del caso", afferma Daniela Matarrese, direttore del Santo Stefano.