
Una trentina di ragazzi e ragazze di 14 anni dovranno attendere del tempo prima di ricevere la cresima dal vescovo monsignor Giovanni Nerbini. La celebrazione, già fissata per ieri mattina nella chiesa parrocchiale di San Luca alla Querce, è stata annullata dal parroco don Renzo Fantappié, perché una delle catechiste è risultata positiva al coronavirus. La giovane aveva partecipato ad un matrimonio la settimana scorsa, dove successivamente alcuni presenti sono risultati contagiati dal virus in quanto sintomatici. La catechista si è sottoposta al test molecolare, sebbene asintomatica: il referto ha mostrato di aver contratto il virus.
"La risposta è arrivata nella tarda serata di sabato e non appena ne è venuta a conoscenza, la donna, che cura il catechismo di un gruppo di cresimandi, ha immediatamente informato il parroco don Renzo Fantappié della sua positività al coronavirus - si legge in un comunicato stampa diramato dalla Diocesi -. Appresa la notizia il sacerdote ha deciso di rinviare il conferimento delle cresime di concerto con gli altri catechisti".
Una scelta, come ci tiene a sottolineare il parroco, legata ad una questione di agire con prudenza e con precauzione, visto che nella chiesa di Sa Luca ci sarebbero dovuti essere trenta cresimandi con le loro famiglie.
"Per precauzione abbiamo deciso di rimandare la messa delle cresime – spiega don Fantappié – sappiamo che questa soluzione ha inevitabilmente creato dei disagi, soprattutto alle famiglie, ma non ce la siamo sentita di rischiare. Anche nei giorni scorsi la catechista aveva incontrato alcuni ragazzi ed è bene usare tutte le precauzioni del caso".
I ragazzi che avrebbero dovuto ricevere il sacramento della confermazione per le mani del vescovo Nerbini dovranno attendere un’altra giornata. Al momento la parrocchia non ha ancora deciso una nuova data per il recupero delle cresime.
"Ci dispiace davvero di aver dovuto annullare e rimandare le cresime di questa domenica - aggiunge don Fantappié - Avevamo già sistemato la chiesa per la cerimonia, il vescovo Nerbini sapeva di essere presente per le cresime. Dispiace anche per le famiglie, che si sono organizzate per festeggiare e per il disagio che si può aver creato annullando la funzione, ma si è preferito rimandare la celebrazione per la tranquillità di tutti". Era il 25 marzo scorso quando i vescovi della Toscana stabilirono di rinviare le celebrazioni delle Prime Comunioni e Cresime a causa dell’emergenza sanitaria. Celebrazione religiose che hanno ripreso in estate con tutte le dovute cautele nel rispetto delle norme anti-contagio.
Sa.Be.