REDAZIONE PRATO

"Cara La7, non siamo il distretto dell’illegalità" Biffoni e categorie contro la trasmissione-choc

Bufera di reazioni indignate dopo il servizio di ‘Piazza Pulita’ sullo sfruttamento degli operai. "Casi marginali, Prato combatte il lavoro nero"

Si scatena come una tempesta di fuoco la reazione di Prato al servizio trasmesso su La 7 giovedì dedicato al lavoro nel tessile. "Non siamo il distretto dell’illegalità": sindaco e categorie produttive respingono con sdegno al mittente, la trasmissione Piazza Pulita condotta da Corrado Formigli, le accuse di sfruttamento. Matteo Biffoni giudica scorretto il servizio tv, ma anche l’articolo sul sito di La 7 che recita: "L’immenso distretto tessile di Prato, dove ha perso la vita Luana, giovane mamma di 22 anni, si regge sullo sfruttamento. Qui si lavora 14 ore al giorno, 7 giorni su sette, per 900 euro al mese". Il sindaco in una lettera invita Formigli a venire a Prato a vedere come lavorano le 5000 aziende del distretto, a parlare con gli imprenditori "che per la grande maggioranza rispettano le regole, pagano le tasse, generano ricchezza e posti di lavoro e hanno reso Prato la città in cui migliaia di persone hanno avuto opportunità".

La vostra generalizzazione – insiste il sindaco – lede la dignità del lavoro della comunità, del più grande distretto tessile d’Europa e della sua imprenditoria e delle organizzazioni che rappresentano e tutelano imprese e lavoratori. Nel nostro Paese si registra una morte bianca ogni due giorni. Nella settimana in cui a Montemurlo si è consumato il dramma di Luana, sono decedute sul lavoro altre quattro persone. Sono consapevole che a Prato, come nel resto d’Italia, esistono casi di sfruttamento lavorativo o di illegalità. Il nostro Comune ha uno sportello antisfruttamento, in cui operano anche mediatori culturali, che grazie a un protocollo con la procura della Repubblica consente a qualsiasi lavoratore – anche straniero o privo di permesso di soggiorno – di denunciare lo sfruttamento venendo inserito in un percorso di regolarizzazione. Il primo caso di lavoratore straniero, cinese, che ha denunciato il datore di lavoro ed è stato accompagnato in questo percorso dagli uffici comunali risale a dieci anni fa. Sono 10 anni che lavoriamo su questo fronte.

E il servizio antisfruttamento – precisa Biffoni – è stato più volte proposto anche agli operai della TexPrint, che non si sono mai rivolti ai nostri uffici.

Durissima anche la reazione delle categorie. "Al cordoglio per le vite spezzate sul luogo di lavoro – interviene Confindustria Toscana Nord chiedendo una rettifica a La 7 – si sommano ora le preoccupazioni per gli effetti economici, potenzialmente gravi, di una cattiva reputazione del distretto pratese in tema di sicurezza sul lavoro. Siamo nel mirino – puntualizza il vicepresidente Francesco Marini –. La storia recente del distretto è costellata di crisi reputazionali dovute a frange più o meno estese di imprese che operano, talvolta anche sistematicamente, nell’illegalità. Di questo l’Unione industriale pratese prima, Confindustria Toscana Nord poi, è sempre stata consapevole e bussa a tutte le porte perché queste degenerazioni siano arginate. Siamo sempre stati consapevoli che le aziende oneste hanno tutto da perdere da situazioni del genere, ma abbiamo predicato nel deserto per anni, chiedendo che fossero fatti controlli alle aziende, sottolineando che la vigilanza non doveva conoscere limitazioni né etniche né di altro genere". Prato oggi è sotto scacco, incalza Marini, come lo è stata dopo il rogo della Teresa Mode: "Le imprese oneste di Prato, che sono la stragrande maggioranza, non si meritano tutto questo. Intendiamo contrastare l’ondata di fango che si è abbattuta sulle imprese sia stigmatizzando chi quel fango, in maniera talvolta interessata, ce lo sta riversando addosso, sia valorizzando quello che invece hanno fatto e fanno le aziende perbene".

E Confartigianato aggiunge: "E’ urgente convocare un tavolo con gli attori della vita sociale, economica e istituzionale della città per rispondere in modo compatto al servizio televisivo di La7, ma, più in generale, mettere mano a un problema che il territorio soffre da decenni: l’incapacità di comunicare in modo corretto la propria realtà – scrive il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti – . È innegabile che esistano nel distretto ancora situazioni di sfruttamento, ma chiunque abbia l’onestà intellettuale di approfondire il discorso scoprirebbe che quelle situazioni sono casi marginali che occorre continuare a combattere. Oggi il distretto vanta imprese veri e propri fiori all’occhiello, con una crescita esponenziale negli ultimi anni delle certificazioni aziendali sia in ambito ambientale che per l’etica sul luogo di lavoro".