Francesco Nuti compie 66 anni. Ecco i suoi diari

Giovanni Nuti parla dei diari del fratello. "Una confessione senza riserve, pagine dolorose da cui emerge la folgorazione dell’arte"

Francesco Nuti

Francesco Nuti

Prato, 16 maggio 2021 - Domani Francesco Nuti compierà 66 anni. Alla vigilia di questa ricorrenza, il fratello Giovanni parla ancora di lui e delle poesie che ha catalogato, raccolte nei quaderni che il fratello gli consegnò perché li custodisse nel 2006. Giovanni e Francesco, un rapporto indissolubile che si è sviluppato nel privato e nel rapporto professionale, nei momenti di gloria e nei giorni difficili.

Non ha mai parlato pubblicamente delle poesie Francesco. Voleva tenere nascosto questo suo mondo più intimo?

"Ho vissuto con Francesco per sessant’anni. Conosco cose di lui che nessun’altro conosce, segreti. Ma la sua poetica non è un segreto, per nessuno che abbia un cuore".

Francesco, persona riservata, nonostante l’apparenza.

"Molto riservato e timido. Soprattutto non ha mai amato i salotti letterari. Non esibiva la sua pittura, la sua poesia. Eppure quest’arte emergeva straordinaria nei suoi film. Chi leggerà le sue poesie troverà la radice profonda della sua cinematografia. E’ qualcosa che ora non si può più nascondere".

Perché Francesco le ha consegnato i suoi quaderni nel 2006?

"E’ stato un dono inaspettato. Non so ancora perché abbia voluto farmi questa consegna. Ma a chi altri poteva farla? In quegli anni Francesco era un uomo stanco e solo. Aveva almeno nostra madre, suo fratello e sua figlia Ginevra, lontana e ancora piccolina. Certo, quella consegna per me è stata il segno di una fiducia illimitata".

Cosa ha provato leggendo i suoi diari?

"Ho provato tutta la gioia e il dolore per una confessione senza riserve. Quei quaderni contengono racconti, rimpianti che solo una figlia o un fratello possono leggere. Ci sono pagine dolorose da cui però emergono queste folgorazioni poetiche che riscattano la fatica di una vita".

Quando sarà possibile vedere pubblicata l’opera poetica di Francesco?

"Dipendesse da me il testo vedrebbe la luce domani. E’ quello che manca per comprendere appieno un artista che ha dato tantissimo al cinema italiano. A Natale di quest’anno ho donato i quaderni e il dattiloscritto della mia trascrizione a mia nipote Ginevra che, come sappiamo, è amministratrice di sostegno di suo padre. Lei adesso è matura, responsabile. Deciderà il momento più adatto per la pubblicazione".

Francesco è contento di questo suo lavoro intorno ai suoi scritti? Può dirci come sta?

"Francesco si è liberato degli affanni del mondo. E’ un uomo fragile e bisognoso di cure, tanto da affidarsi completamente all’amore dei suoi cari. La pubblicazione delle sue poesie non è importante per lui, ma per tutti noi".