"Altro che allerta arancione, il codice sarebbe dovuto essere rosso, anzi rossissimo". E’ lo sfogo del sindaco Matteo Biffoni, dopo aver trascorso una notte insonne passando da una zona critica all’altra della città, da nord, a sud ad ovest, mentre "in pochissime ore sono caduti 155 millimetri di acqua, un dato che secondo la Protezione civile regionale risale a 200-300 anni fa", ha detto il sindaco durante il briefing con i giornalisti nella sede della Protezione civile di Prato. "Segnalo sommessamente che avevamo un’allerta arancione per il rischio idrico e una gialla per l’acqua: dico questo non perché vogliamo accusare nessuno, ma semplicemente per segnalare quanto la meteorologia sia una scienza non ‘esattamente esatta’. Eravamo pronti con la Protezione civile e con il centro di coordinamento, ci aspettavamo i temporali classici, ma si è scaricata una quantità di acqua che non si era mai vista nel corso del tempo". Ma questo "non è il momento di fare l’esegesi dei colori e di discutere del fatto che alla fine la responsabilità se la prende sempre il sindaco che firma le ordinanze". Una riflessione ad alta voce che ha ricevuto l’immediata replica da parte del governatore Eugenio Giani, ribadendo di avere fiducia nei tecnici competenti: "Se hanno dato quel tipo di allarme, arancione, è perché le condizioni atmosferiche presentavano l’allarme arancione". Chiarimenti vengono chiesti dal capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "Come mai la Protezione Civile regionale ha dato l’allerta meteo arancione, quando invece si è reso evidente con i fatti che l’allerta era, purtroppo, da codice rosso? Dobbiamo capire se ci sono stati sbagli e di chi sono le responsabilità: chiediamo che l’assessore regionale all’Ambiente, Monia Monni, relazioni in Aula" come pure "si chiede di verificare il funzionamento del sistema di Alert telefonica ai cittadini".
La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione di stato d’emergenza, per un anno, anche nella provincia di Prato. A proposito Biffoni ha invitato i cittadini "affinché si organizzino per richiedere risarcimenti per i danni subiti dal maltempo con un’accurata documentazione fotografica". A descrivere la drammaticità del giovedì ’nero’ funestato dalla tempesta Ciaran è stato il vice sindaco Simone Faggi. "Ci si aspettava l’inzio del maltempo alle 19 e invece è avviato tre ore prima per protrarsi fino alle 22 e fermarsi sul nostro territorio – ha detto – Abbiamo dato una mano a luoghi più fragili, come la rsa villa Niccolini a Coiano e la struttura Oami per bimbi disabili". Il coordinatore di protezione civile Gabriele Bresci racconta "di aver richiesto l’intervento di 15 associazioni di volontariato con 45 squadre e 150 volontari in campo dalle 16 di giovedì in stretta collaborazione con le 15 pattuglie della Municipale e dei vigili del fuoco, che hanno ricevuto supporti dai comandi di fuori regione". Nella sala della Protezione civile sono arrivati il sottosegretario Giorgio Silli e la consigliera regionale Ilaria Bugetti.
Sara Bessi