Crescono le confezioni e le aziende di lavorazione della pelle grazie agli stranieri, diminuscone le imprese tessili, timidi segnali postivi arrivano invece dall’edilizia grazie alla boccata d’ossigendo del Superbonus. Dall’analisi dei dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato l’anno 2022 si chiude con 56.417 imprese attive tra le province di Pistoia e Prato, l’1,3 in meno rispetto allo scorso anno, determinato dalle performance negative della provincia pistoiese.
"I numeri sono più negativi rispetto allo scorso anno e sicuramente su questi risultati pesano le incognite riguardanti la crisi energetica, inflazione e la difficoltà di riuscire a fare previsioni economiche che il nostro territorio si è trovato ad affrontare in questo lungo anno", commenta Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato. "E’ anche vero però che il nostro territorio è caratterizzato da una imprenditorialità resiliente, che seppur con fatica, ha saputo resistere fino ad adesso e la tendenza alla crescita delle società di capitale rispetto ad altre forme meno strutturate è un segnale positivo che indica una maggiore solidità e capacità finanziaria del nostro tessuto imprenditoriale".
Guardando i numeri a fine anno 2022 nella provincia di Prato si contano 33.615 imprese registrate, di cui 29.023 attive.
Dopo un triennio dove lo sviluppo del tessuto imprenditoriale ha riportato a casa una crescita pressoché nulla, l’annata 2022 manifesta timidi segnali di ripresa e lo sviluppo sta lentamente tornando sui livelli 2019.
Se si va ad analizzare la specializzazione settoriale nel comparto industriale il risultato è frutto di andamenti eterogenei tra i diversi settori che lo compongono: nel tessile il saldo delle imprese attive è pesantemente negativo (-4,3% la variazione annua) così come nella meccanica (-1,2%) e nell’industria chimico-farmaceutica, plastica e gomma (-3,2%). Si rafforza invece la crescita nelle confezioni (+2,6%), nella fabbricazione di articoli in pelle e simili (+6,9%) e nell’industrie alimentari e delle bevande (+1,9%).
Per quanto riguarda gli altri settori c’è un modesto recupero delle imprese attive nelle costruzioni (+1,8%), così come nel turismo, alloggio e ristorazione (+1,1%) soprattutto per la crescita delle strutture ricettive (+3%). Un andamento positivo si registra anche nei servizi (+0,9%), in particolare per i servizi destinati alle imprese (+0,7%) e per i servizi rivolti alla persona (+1,8%).
Continua la flessione nel commercio (-0,8%) con un andamento negativo che ha interessato tanto gli esercizi all’ingrosso quanto gli esercizi al dettaglio.
A Prato il saldo tra imprese iscritte e cessate è positivo. Il tasso di cessazione, nonostante si riduca di un punto percentuale, da 8,1% (2021) passa a 7,2% (2022), continua a mantenersi su livelli piuttosto elevati in alcuni comparti del settore industriale, soprattutto quelli caratterizzati da una forte presenza di aziende a conduzione straniera: confezioni di articoli di abbigliamento (12,9%) e fabbricazione di articoli in pelle (13,1%).
Il tasso di iscrizione (7,9%) è risultato in crescita rispetto al 2021 (7,7%) e si mantiene quindi stabilmente su valori ben al di sopra delle medie regionale e nazionale.