Prato, dodici colpi a segno: arrestato il capo di una banda di ladri

Negli ultimi mesi avrebbe messo a segno una dozzina di furti in tutta la Toscana, principalmente nelle province di Firenze, Pisa e Pistoia

Controlli della polizia (Pianetafoto)

Controlli della polizia (Pianetafoto)

Prato, 30 ottobre 2021 - Arrestato dalla Polizia di Prato un 33enne albanese accusato di essere a capo di una banda di connazionali che negli ultimi mesi avrebbe messo a segno numerosi furti in tutta la Toscana, principalmente nelle province di Firenze, Pisa e Pistoia, stimati in almeno una dozzina. 

Il gip del Tribunale di Prato ha convalidato il fermo di polizia giudiziaria dell'uomo, residente nella provincia di Pistoia, e ha disposto la permanenza in carcere a scopo cautelare. Un complice, un connazionale di 39 anni, residente a Prato, è stato denunciato per il reato di ricettazione, mentre la posizione di altri albanesi è in fase di valutazione. 

"Con il medesimo disegno criminale", la banda guidata dal 33enne, hanno ricostruito le indagini condotte dalla Sezione Antirapina della Squadra Mobile della Questura di Prato, prendeva di mira case isolate, abitate spesso da anziani e, praticando un piccolo foro accanto alla maniglia di una finestra, riusciva ad accedervi. Obiettivo dei malviventi erano in particolare il denaro e i gioielli che riuscivano a racimolare nelle borse e nei cassetti, riuscendo in diverse circostanze a portare via anche in elevata quantità.

A inchiodare la banda è stata in particolare l'utilizzo di un'autovettura Audi Q5 rubata nel mese di luglio a una famiglia tedesca che si trovava in vacanza in un residence nella provincia di Siena. Gli investigatori hanno iniziato, attraverso un paziente lavoro di osservazione, a seguire l'autovettura nei suoi spostamenti, riuscendo a ricostruire l'attività dell'organizzazione criminale e i numerosi furti messi a segno in un tempo esiguo: in un mese di osservazione, 11 sono stati, infatti, gli episodi che sono stati attribuiti all'uomo utilizzatore dell'auto. 

E' per questo che gli investigatori hanno deciso di stringere i tempi e di procedere alla perquisizione delle auto di proprietà e nell'abitazione dell'arrestato e di tutti i suoi complici, trovando conferme dei loro sospetti: nascosto sotto il sedile dell'auto è stato rinvenuto uno zaino contente tutti gli attrezzi usati nel corso delle effrazioni, e nelle loro disponibilità sono tati trovati alcuni oggetti d'oro asportati nel corso dei furti e una grandissima quantità di abbigliamento e calzature di alta moda il cui valore commerciale si aggira intorno ai 150.000 euro, probabile provento di furto.