
Allocca in volo. Genesi rigenero verso New York
La storia di Prato protagonista a New York. In particolare quella dei cenciaioli, che verrà raccontata ai cittadini della "Grande Mela" da Giuseppe Allocca. Lo spettacolo del giovane pratese, la "Genesi del Rigenero", suo primo monologo (premiato lo scorso luglio al Roma Fringe Festival), andrà infatti in scena in America in occasione del Festival del Teatro Italiano di New York, che si svolgerà dal 29 aprile al 13 maggio. L’artigiano teatrante (come ama definirsi Giuseppe, essendo anche fondatore - assieme alla sorella - dell’attività di rigenerazione di accessori di maglieria, Lo Fo Io) si esibirà in cinque teatri dei distretti di Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island. Al momento sono previste cinque esibizioni, ma non è detto che il numero non possa salire. Quel che è certo è che Allocca reciterà in lingua originale, con i sottotitoli a disposizione per il pubblico in uno schermo. "In alcune parti però parlerò in inglese, per rendere meglio l’idea di certi concetti - spiega l’artista, che verrà accompagnato Oltreoceano dalla regista Roberta Provenzani - visto che fra gli spettatori ci saranno sia italiani che vivono a New York, sia americani. E’ una gran bella occasione: saranno presenti tanti addetti ai lavori e poi chissà, da cosa nasce cosa... Se mi sentirò un po’ ambasciatore di Prato nel mondo? Mi piace pensarlo – dice –: naturalmente mi impegnerò per far conoscere la nostra città. Magari qualche americano, intenzionato a fare un giro in Italia, sarà incuriosito dopo il mio spettacolo e si convincerà a passare anche da queste parti". Di questo Allocca ha parlato anche con il sindaco Matteo Biffoni, che lo ha accolto in Comune. Comune che patrocinerà l’iniziativa. "Come amministrazione facciamo i complimenti a Beppe per il successo raggiunto - sottolinea l’assessore al Turismo Gabriele Bosi - e siamo felici che questo spettacolo, che parla della tradizione tessile della nostra città, di temi che noi trattiamo con il progetto di Tipo, possa raggiungere e parlare a un pubblico americano che sia poi interessato a venire a vedere di persona la nostra città, le nostre fabbriche e il territorio in cui tutto questo accade".
Francesco Bocchini