
Accoltellato all’interno del night . L’ombra del racket delle grucce
Potrebbe esserci una rivendicazione che porta diretta al racket delle grucce dietro all’accoltellamento avvenuto la settimana scorsa ai danni di un cittadini cinese trovato agonizzante in via Marsala. Potrebbe essere questo il movente del delitto che si è consumato all’interno di un night club a gestione orientale nella notte fra venerdì 5 e sabato 6 luglio. La vittima, 42 anni, con precedenti per reati contro la persona, fu colpito in testa con una bottiglia rotta, preso a calci e pugni, e poi accoltellato all’addome. Fu lui a chiedere a un dipendente del locale di essere riaccompagnato a casa, in via Marsala, dove è stato ritrovato in una pozza di sangue. La polizia ha rintracciato in breve tempo i responsabili arrestando, con l’accusa di tentato omicidio, l’intero commando formato da cinque persone: quattro sono state fermate a Villa San Giovanni, a Reggio Calabria, e uno a Catania. Restava da chiarire il movente e, secondo quanto appreso, potrebbe essere ricercato in quella che da anni viene chiamata "la guerra della grucce", la faida tra produttori di un articolo che a Prato è richiestissimo vista la presenza massiccia di confezioni e pronto moda, su cui c’è un’inchiesta aperta alla Dda di Firenze da almeno due anni.
D’altronde non è il primo episodio del genere che avviene a Prato. Nell’agosto di due anni fa, un commando armato di quattro persone fece irruzione in una tavola calda in via dei Confini, tra Prato e Campi Bisenzio. I quattro malviventi fecero fuoco gambizzando quattro imprenditori cinesi. Appena una ventina di giorni dopo scoppiò un furioso incendio in una confezione a gestione cinese in via Gora del Pero. Pochi mesi prima, fu appiccato il fuoco in un azienda nella zona industriale di Montemurlo, collegata allo stesso titolare di quella di via Gora del Pero. Incendio che fu spento dagli stessi operai della ditta e che passò sotto traccia in quanto non fu chiesto l’intervento dei vigili del fuoco.
Gli episodi poi furono ricollegati e inquadrati nell’ambito della cosiddetta guerra delle grucce che sarebbe in atto da anni a Prato per contendersi il mercato di un prodotto che vale milioni di euro. In questo senso anche l’episodio dell’accoltellamento al night club potrebbe inserirsi in questo contesto.
Da anni gli investigatori seguono la pista del racket. Rivendicazioni, pestaggi, aggressioni, estorsioni e incendi potrebbero essere ricondotti al maxi giro di forniture di grucce, prodotto fondamentale per i tanti pronto moda del distretto che realizzano migliaia di capi di abbigliamento ogni giorno. Ci sarebbe in atto una vera e propria guerra fra i produttori delle grucce che si darebbero battaglia per accaparrarsi i clienti con metodi non del tutto ortodossi. D’altronde che ci fosse qualcosa di strano dietro alla produzione e commercializzazione delle grucce era già emerso dieci anni fa. Nel 2014, la polizia arrestò tre cinesi che, secondo quanto era emerso, imponevano il pizzo alle aziende dei connazionali per costringerli a comprare le grucce dalle proprie ditte. Un filone d’inchiesta mai abbandonato del tutto. Per evitare scontri più o meno aperti, venne creato una sorta di consorzio fra i produttori di grucce cinesi al Macrolotto facendo così cartello sui prezzi e raggiungendo un quieto vivere. Alcuni imprenditori cinesi, però, non hanno mai aderito a questa specie di accordo di non belligeranza continuando a praticare prezzi e metodi di diffusione dei propri prodotti a modo loro. E la Dda ha acceso un faro su questo sistema.
Laura Natoli