A settembre cattedre in aumento Il ministero concede trenta posti più

Soddisfatte le richieste di Prato. Ufficio scolastico provinciale al lavoro per distribuire gli insegnanti nei plessi

A settembre cattedre in aumento   Il ministero concede trenta posti più

A settembre cattedre in aumento Il ministero concede trenta posti più

C’è una buona notizia. Mentre è in corso una guerra a suon di accuse incrociate sul possibile accorpamento delle scuole che non raggiungeranno la soglia minima di 900 alunni (a rischio c’è il comprensivo Marco Polo ndr) ecco che Prato può tirare un sospiro di sollievo almeno dal punto di vista delle cattedre. Il ministero questa volta non ha lesinato sugli organici rosicchiando posti alla città con uno dei più alti indici di studenti stranieri a livello italiano, ma ha concesso una trentina di cattedre in più grazie anche ai numeri delle iscrizioni alle medie e superiori rimpinguati dai flussi di nuovi arrivi di studenti stranieri.

Trenta cattedre che restituiscono a Prato una parte del maltolto avvenuto nel passato per errore quando con un colpo di spugna la città perse un centinaio di posti per un calcolo sbagliato. Posti da sempre (ri)chiesti e concessi solo a spizzichi e bocconi. "Le richieste che ho fatto per l’organico di diritto sono state tutte accolte adesso vediamo per settembre se saranno necessari degli assestamenti", commenta il dirigente del Marconi, Paolo Cipriani. È l’Ufficio scolastico regionale a stabilire l’organico di ogni provincia, e poi spetta all’Ufficio scolastico provinciale definire la distribuzione dei posto in ogni scuola. Maggio è quindi un mese di grande fermento per l’ex provveditorato che deve smistare gli insegnanti in base alle richieste.

Avere a disposizione 30 docenti in più però cosa da poco né un qualcosa di così scontato.

"Gli insegnanti chiesti li ho ottenuti siamo abbastanza fiduciosi che le esigenze siano soddisfatte", commenta il dirigente del Gramsci-Keynes Stefano Pollini. Ancora però si tratta di una pianta provvisoria: le vere necessità delle scuole in base a trasferimenti e nuovi iscritti si conosceranno solo più avanti. Nel corso dell’anno scolastico possono esserci infatti delle modifiche all’organico di diritto: è così che si arriva all’organico di fatto, cioè a quell’organico che consente di mettere in moto l’anno scolastico e di assicurare il funzionamento delle classi. Prato è un unicum in questo senso visto che il flusso di studenti è quasi continuo proprio per la presenza di tanti bambini e ragazzi stranieri.

I docenti sono stati numericamente assegnati ma ad esempio alle superiori si assiste al taglio delle ore residue per il potenziamento: significano ore di copertura delle classi che vengono a mancare e che i dirigenti dovranno essere bravi a gestire. In totale l’organico 20232024 sarà composto da 3.007 posti a cui se ne aggiungono 200 dell’organico potenziato e 460 nel sostegno. La settimana scorsa si è svolto un incontro fra l’ufficio scolastico provinciale e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals proprio sul tema delle cattedre. Intanto la prossima settimana sono attese le composizioni delle commissione d’esame di Stato: il nodo più complicato riguarda la nomina dei presidenti.

Silvia Bini