
Lo stendardo di Santa Caterina de' Ricci
Prato, 19 aprile 2023 - Per tutto l'anno si sono tenute varie iniziative, tra celebrazioni, conferenze e visite guidate, per ricordare Santa Caterina de’ Ricci, la mistica domenicana nata il 23 aprile del 1522 a Firenze e scomparsa a Prato il 2 febbraio del 1590. Ed è a Prato che ha vissuto gran parte della sua vita, tanto che quando nel 1746 è stata canonizzata il Comune l'ha proclamata compatrona della città. Ora arrivano a conclusione i festeggiamenti per i cinquecento anni dalla sua nascita. Questo il programma delle celebrazioni che si terranno nella basilica di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina de' Ricci a chiusura del 500esimo anniversario della nascita di Caterina, al secolo Alessandra Lucrezia Romola. Venerdì 21 aprile alle ore 17 i vespri e alle 17,30 la messa celebrata dal vescovo Giovanni Nerbini e concelebrata da monsignor Carlo Stancari. Animerà la celebrazione, trasmessa in diretta su Tv Prato, il coro del gruppo vocale Sesquialtera diretto dal maestro Pierluigi Chiarella. Sabato 22 aprile alle 17 i vespri e alle 17,30 la messa celebrata da padre Damiano Grecu, parroco di Gesù Divino Lavoratore, anima il coro dell'orchestra Vox-Artis. Il triduo si chiuderà domenica 23 aprile: alle 17 vespri e alle 17,30 la messa celebrata da frate Antonio Cocolicchio, priore provinciale domenicano. Partecipa lo studentato domenicano, anima il coro della parrocchia Spirito Santo. Si ricorda che nella Basilica è possibile ottenere l'indulgenza plenaria alle solite condizioni. La storia del miracolo e delle tre processioni Subito dopo la sua morte, era già chiamata “la Santa di Prato”. Caterina de’ Ricci, mistica domenicana è vissuta tra il 1522 e il 1590, e quando nel 1746 è stata canonizzata, il Comune di Prato la proclamò compratrona della città. Il 24 agosto 1542 nel monastero avvenne un fatto prodigioso: il Cristo in legno presente in una cella si staccò dalla croce per abbracciare S. Caterina de’ Ricci. Fu uno dei miracoli più stupefacenti che si raccontano della vita della Santa. A testimoniarlo furono le consorelle che assistettero al prodigio: il Crocefisso chiese alla Santa tre processioni di espiazione per i peccatori. Così, da quasi cinque secoli, le monache domenicane non sono mai venute meno a quella richiesta. Per tre giorni, il 22, il 23 e il 24 agosto, ogni anno, le claustrali all’interno dell’antico monastero portano in processione quello stesso Crocifisso che abbracciò Santa Caterina de’ Ricci. Maurizio Costanzo