
Pallone
Questa vigilia della gara col Rimini (domani alle 17,30, stadio Mannucci) ricorda un po’ quella vissuta con la Lucchese all’ inizio di aprile del campionato scorso. Allora arrivava a Pontedera una squadra che fino a pochi giorni prima aveva deciso di non scendere in campo a causa della pesante situazione societaria e con i calciatori che non percepivano stipendi da mesi. Alla fine però i rossoneri (che poi si salvarono ai play out) cambiarono idea e giocarono, ma con la testa svagata e persero con un secco 4-1. Il Rimini non è ancora a quel punto – la gara si giocherà regolarmente – ma il caos che regna in una società che solo pochi mesi fa ha vinto la Coppa Italia di Serie C, che ha preso 11 punti di penalizzazione, che ne sta aspettando almeno altri due per un nuovo deferimento, e che non sa ancora se, dopo la trasferta di domani, potrà disporre del proprio impianto per le successive gare casalinghe (al momento può solo svolgervi gli allenamenti), ha già indirizzato in maniera pesantemente negativa la stagione. Che i romagnoli rischiano di non finire. Anche perché nel frattempo, vista la brutta aria che iniziava a tirare, c’è stato un fuggi-fuggi dei migliori elementi (alla fine ha rinunciato anche Piero Braglia, che si era seduto sulla panchina per qualche giorno) e la squadra adesso è zeppa di giovani.
Così, dopo le prime due gare di campionato tutto sommato dignitose come lo sono state la sconfitta casalinga per 1-0 col Gubbio e il pari senza reti a Pesaro, nell’ultima giornata per la squadra di D’Alesio è arrivata una disfatta interna per 4-1 contro la Ternana. Viste le condizioni, per il Pontedera questa sfida diretta numero 27 potrebbe così essere l’occasione per cogliere la prima vittoria di questo campionato.
s.l.
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