Matteo Bagnoli pronto a prendere il 10%

L’ex candidato sindaco sarebbe uno dei due imprenditori locali interessati a rilevare quote dei granata. Il punto della situazione

E’ Matteo Bagnoli uno dei due imprenditori locali intenzionati ad entrare nel Pontedera acquisendo il 10% delle quote societarie, operazione di cui vi avevamo anticipato ieri. Bagnoli, presidente della Alioth, cooperativa sociale onlus con sede in città, è un personaggio ben noto ai pontederesi. Non solo perché spesso presente alle partite della squadra granata, ma anche per essere il capogruppo di Fratelli d’Italia, lista con la quale nel maggio di 4 anni fa contese l’elezione a sindaco a Matteo Franconi. Il quale in questi giorni sta personalmente trattando con alcuni imprenditori milanesi per l’acquisizione di un altro 20% di quote del Pontedera. Imprenditori rappresentati dall’avvocato Emiliano Nitti (un passato da presidente di Pro Patria e Cuneo) e che corrisponderebbero ai nomi di Roberto Felleca, nato a Cagliari nel 1970, ed Egidio Terenziani, titolare dell’azienda Moda 4 con sede a Milano e impegnato nel ramo immobiliare.

Felleca è stato proprietario del 50% del Como nella stagione di Serie D 2017-18, con il club lombardo reduce da un fallimento, e quindi alla presidenza del Foggia, anche in questo caso con la società che arrivava da un fallimento e riammessa in Serie D nella stagione 2019-20 (e dove è rimasto fino a marzo 2021). Il nome di Terenziani invece è stato accostato ad un interessamento per la Lucchese nell’estate scorsa, ma poi non se ne è fatto di niente. Staremo a vedere se questa trattativa si concretizzerà nelle prossime ore, ma adesso che si sta diradando il fumo per l’eccellente campionato disputato, davanti agli occhi dei tifosi non sembra che ci sia una situazione chiara.

Con una società in evoluzione, come testimoniano le trattative sopra riportate, sono ormai dietro l’angolo scadenze fondamentali da rispettare per il proseguimento dell’attività e per le quali, almeno dall’esterno, non sembra di vedere soluzioni così rapide. A cominciare dalla fideiussione bancaria di 350mila euro da garantire. Quest’anno era coperta per il 41% da Navarra, socio che detiene una pari percentuale di quote, e per il restante 59% dai principali soci quali Marcello Pantani, Piero Gradassi, Vito Consoloni e Valdera Acque. Adesso con il rimpasto di quote previsto chi di questi soci resterà? Con quali quote? E i nuovi sono eventualmente disposti ad accollarsi l’onere di firmare le garanzie? Ma non solo. Perché la domanda che più preoccupa è: chi ripiana lo sforamento di 400-450 mila euro nel bilancio di questa stagione? I soci vecchi? I soci nuovi? Con la scadenza del 20 giugno ormai vicina urge fare al più presto chiarezza. Anche per un atto di serietà nei confronti di una città e di una tifoseria che hanno dimostrato di essersi riavvicinate alla squadra.

Stefano Lemmi