REDAZIONE PONTEDERA

Contro l’Alessandria? Tutto secondo copione

Serie C, l’ultimo incontro del Pontedera visto attraverso le statistiche: poco possesso di palla e quando possibile l’affondo per i tre punti

La sfida di domenica scorsa contro l’Alessandria si alinea statisticamente con quello che ormai è il comportamento del Pontedera in questo girone di ritorno: gestione della palla lasciata principalmente agli avversari, controllo efficace degli stessi, e, quando possibile, affondo per la zampata da tre punti. Forse l’atteggiamento non concederà spazio allo spettacolo – inteso come reti segnate nel corso del match - ma si sta rivelando tremendamente efficace e di fondamentale importanza per una squadra come quella di Maraia. Impegnata prima di tutto a mettere insieme mattoncini per costruirsi la salvezza, in verità già virtualmente conquistata a questo punto.

I numeri dicono infatti che nelle 19 partite del girone di andata il possesso-palla era praticamente diviso a metà, con il Pontedera che ha tenuto la gestione del pallone con una media del 47% del tempo, lasciando agli avversari di turno il restante 53%. In queste prime sette giornate di ritorno Catanese e soci invece hanno tenuto la sfera tra i piedi per il 36% del tempo di gara, lasciando all’altra squadra il 64%. Un abbassamento rivelatosi tuttavia proficuo visto che ha prodotto un innalzamento della media-punti: da 1,3 della fase ascendente della stagione (25 punti in 19 gare) a 1,8 in questo spezzone di ritorno (13 punti in 7 gare). Una chiara indicazione di come la fase difensiva del Pontedera si stia esprimendo su livelli di perfezione, dato confermato dai 386 minuti senza reti incassate. Nello 0-0 con l’Alessandria, ad esempio, i tiri subiti sono stati appena 5 (di cui 1 solo in porta), il minimo da oltre un girone a questa parte, considerando che meno conclusioni c’erano state solo nel match di andata col Renate (4a giornata). Nonostante i 420 passaggi effettuati, contro i 249 dei granata, la mole di lavoro svolta dai piemontesi non ha trovato quindi sbocchi, esaltando, come detto, l’eccellente fase di protezione sviluppata dal Pontedera. Il quale, pur non essendo riuscito a segnare per la 10a volta in 26 incontri, ha scagliato verso la porta avversaria 11 tiri (2 soltanto centrando lo specchio) come mai era riuscito a fare nel girone di ritorno. Di certo la squadra di Maraia, impegnata domenica a Grosseto, per rendere innocuo il giro-palla degli avversari ha dovuto correre tanto: 10.075 i metri percorsi domenica, distanza inferiore (di pochissimo) solo alla gara con l’Olbia nel ritorno, nonché sesto valore fin qui espresso nel torneo. In effetti i giocatori affidati alla cure atletiche di Claudio Giuntoli hanno chiuso le partite sempre in maniera brillante sotto il profilo della tenuta fisica, tanto da aver risolto alcune situazioni – contro la Juventus e a Vercelli gli ultimi due casi - proprio nei minuti finali.

Stefano Lemmi