Ragazza violentata, racconto choc

Neo maggiorenne accusa tre coetanei che l’avrebbero filmata

Polizia

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Empoli, 16 agosto 2019 - Il volto choccato e in lacrime di una neodiciottenne empolese di origine straniera, mentre raccontava la violenza subita la notte prima, sarà difficile da dimenticate per i poliziotti del commissariato di piazza Gramsci a Empoli dove la giovane ha presentato la denuncia a maggio. «Sono andata in alcuni locali di Empoli con tre miei amici e, a fine serata, hanno fermato l’auto in una zona isolata qui intorno e mi hanno violentata, riprendendo tutto con un cellulare»: queste le parole della giovanissima, che ha raccontato quella terribile notte dell’ultimo sabato sera di maggio, dove tre suoi coetanei (uno di Empoli e due di San Miniato, il più grande ha appena diciannove anni) si sono trasformati in veri e propri mostri.

Ripresa lucidità, il giorno successivo, la ragazza si confidò via Whatsapp con alcune sue amiche, rivelando loro quanto era successo, e le copie di queste conversazioni sono state consegnate alla polizia. Gli inquirenti hanno anche ricevuto il referto medico del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe, dove la diciottenne si presentò la domenica sera.

Le indagini, coordinate dal procuratore Giuseppe Creazzo e dal sostituto Giovanni Solinas, si muovono su vari filoni per confermare le parole della ragazza: nei giorni scorsi, durante perquisizioni domiciliari condotte dagli agenti dei commissariati di Empoli e Pontedera, ai tre ragazzi, tutti indagati per violenza sessuale aggravata in concorso, sono stati sequestrati i telefoni cellulari, alla ricerca del video della violenza di cui parla la ragazza nella sua denuncia.

Ma la polizia sta visionando anche i filmati della videosorveglianza urbana, oltre che di eventuali privati sul percorso, per capire fino in fondo come si svolse la serata conclusa poi con lo stupro di gruppo nell’auto. I quattro erano infatti partiti da San Miniato per andare prima alla ‘Dama di Birra’, la festa sulle colline della città che si tiene appunto a maggio, e poi in altri locali di Empoli. Più tardi, nel buio di una strada isolata alla periferia della città, esplose la violenza.