Tutte le opzioni della tratta Saline-Volterra

Nel corso di un convegno dedicato al ripristino della cremagliera è emerso un quadro più completo dei passi da seguire per il progetto

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Il ritorno della cremagliera Saline-Volterra come cifra di una nuova infrastruttura che guarda a una sostenibilità ambientale, sociale e economica. Ecco la sfida per il rilancio di una nuova mobilità in Valdicecina che è stata al centro di un convegno che si è svolto ieri al teatro Persio Flacco. Un’operazione già condivisa da tutte le amministrazioni comunali della Valle e dalla Provincia e che adesso sbarcherà in Regione, con una mozione, affinché vengano intercettate le prime risorse per avviare il progetto di fattibilità che serve a rimettere in collegamento la zona costiera con il colle etrusco attraverso la via ferrata.

Rompendo l’isolamento che, da anni, attanaglia il territorio, "in un’ottica di rilancio – ha detto Carlo Giustarini, presidente dell’associazione VolterraTreno - che vede protagonista il turismo di prossimità e la possibilità di sfruttare la linea ferroviaria per il trasporto merci e per creare integrazione fra i servizi della zona e con un’interconnessione con Pisa e Livorno". Il treno come chiave di volta per residenti e turisti, già sotto la lente dello studio del professor Marco Antonelli dell’università di Pisa, che ha sciorinato una serie importante di dati: a fronte di un milione di turisti all’anno, la nuova cremagliera vedrebbe una forbice di utenti dai 400mila agli 800mila, con 3 mlioni di ricavi.

I costi? Sono stimati intorno ai 30 milioni di euro. E la nuova stazione? Si installerebbe nella zona dove attualmente si trova il movimento franoso della ex stazione, con un treno elettrificato a velocità di 30-40 km all’ora che può ospitare circa 100 passeggeri. Da Saline a Volterra si viaggerebbe in 12 minuti. "La cremagliera, 8.8 km di tratta, deve essere rimessa a terra in tempi rapidi, stabilizzando i pendii – ha annunciato Luigi Cantamessa, a capo della Fondazione Fs – il treno è di tutti e dobbiamo unire le forze per ‘mettere giù il binario’ e accendere un riflettore sulla Saline-Volterra, voltando da un servizio turistico a un servizio ordinario. Se siamo qui, dopo oltre 60 anni dalla soppressione della tratta, significa che c’è una volontà, che viene anche dal basso, in cui si chiede il ritorno del treno. La cremagliera è una sorta di mito per la zona, che deve tornare a creare indotto economico e deve essere ricostruita così come era".

Da parte del sindaco Giacomo Santi, ecco l’appello affinché dalle parole possano arrivare fatti, tradotti in un una serie di risorse in grado di mettere il turbo a un primo progetto di fattibilità. "La priorità mira a trovare i finanziamenti per avviare un primo progetto di ripristino della tratta. Il mio appello è rivolto alla Regione".

Ilenia Pistolesi