GIUSEPPE PINO
Cronaca

Terme, acque agitate: "Andamento 2023 buono. Il problema è il pregresso"

Dopo la dichiarazione dello stato di agitazione dei lavoratori crescono le reazioni. L’Ad Pampaloni: "Pesa la situazione debitoria tra le due società". .

L’eco della protesta e lo stato di agitazione avviato dal personale dipendente delle Terme di Casciana continua a fare parlare. E questo non è certo un segnale negativo, anzi, potrebbe casomai sollecitare il raggiungimento di una via d’uscita in tempi rapidi. Questo è l’auspicio tanto dei dipendenti termali, una settantina in tutto tra contratti stabili, tempo determinato e collaboratori, e dell’azienda stessa. "E’ una situazione alla quale si fa fatica a credere – ha detto Rolando Pampaloni amministratore unico di Bagni di Casciana – l’andamento del 2023 è buono, nonostante si potrebbe fare molto meglio. Quello che però ci frena è la situazione pregressa, ovvero la situazione debitoria tra le due società".

Il rapporto tra la società patrimoniale Terme di Casciana, proprietaria degli immobili, e la società di gestione Bagni di Casciana, consiste esclusivamente nel canone di affitto, circa 300mila euro annui, che già da alcuni mesi non viene versato. La causa principale, così sembra, è il calo del fatturato della riabilitazione causato dai lavori di manutenzione che si sono resi necessari per adeguare le strutture alle norme antincendio. Da qui la richiesta di ridurre il canone e stralciare la posizione debitoria arretrata. Dalla Regione arriva una timida risposta. Dagli uffici dell’assessore Stefano Ciuoffo competente in materia si fa ricadere la responsabilità dello stop alla liquidazione ai vincoli imposti dalla legge Madia, una legge che risale al 2015 e non è quindi una novità, visto che proprio dalle norme introdotte da quella legge è nata l’esigenza di avviare il percorso di liquidazione della società Terme di Casciana. Processo di liquidazione che si è inspiegabilmente arenato a pochi metri dal traguardo. "La Regione Toscana faccia il suo dovere – lo dice in una nota la consigliera regionale della Lega Elena Meini, che cavalca l’onda lunga della polemica sollevata dalle associazioni sindacali – assumendosi le proprie responsabilità. Presenteremo un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere come mai si sia arrivati a questo punto, dopo che la Regione Toscana si era impegnata a salvaguardare il futuro dello stabilimento termale di Casciana".