CARLO BARONI
Cronaca

Incidente mortale, automobilista patteggia la pena

L'incidente avvenne sulla Tosco Romagnola a La Rotta nel 2019

Pietro Gandolfo

Santa Croce sull'Arno, 2 marzo 2022  - Il primo grado di giudizio del procedimento seguito all’incidente in cui perse la vita il fotografo Pietro Gandolfo si è concluso con un patteggiamento della pena a due anni di reclusione, pesa sospesa, pur riconosciuta l’aggravante della guida con patente non valida in Italia compensata però, nel calcolo, dalla concessione delle attenuanti generiche.

E’ la pena, questa, che è stata applicata dal gup di Pisa Giuseppe Laghezza alla 30enne che era alla guida dell’auto quella notte di ottobre 2019. Si tratta di Iuliia Sotska, assistita dall’avvocato Roberto Nocent: la sua auto si scontrò con la moto sulla quale viaggiava Gandolfo, 38 anni, originario di Fucecchio e residente a Santa Croce.  Un incidente dall’esito fatale per il giovane, conosciuto in tutto il territorio. Sotto le lente delle indagini era finita la manovra fatta dalla 30enne, allora residente a Montopoli e al momento trasferita al nord, quando impattò contro la motocicletta del Gandolfo.

E’ stata eslusa, già nel primo tentativo di patteggiamento davanti ad altro gup, l’aggravante della guida in stato di ebrezza come emerso dagli accertamenti tecnico scientifici. L’incidente avvenne in via Tosco Romagnola a La Rotta, frazione di Pontedera.  La morte di Gandolfo destò profonda commozione a Santa Croce e Fucecchio e in tutto il comprensorio del Cuoio dove l’uomo era molto conosciuto per il suo lavoro di fotografo.  Lavoro che l’aveva portato anche fuori dalla Toscana e all’estero grazie alla sua creatività e al suo ingegno. Indagini e rilievi, furono effettuati dai carabinieri di Pontedera.