GABRIELE NUTI
Cronaca

Scuole, l’autonomia da 600 a 900 studenti Mappa degli istituti a rischio accorpamento

La Uil lancia l’allarme: "La portata di questo intervento voluto del governo è micidiale e folle". Problemi maggiori a San Miniato e Volterra .

Scuole, l’autonomia da 600 a 900 studenti Mappa degli istituti a rischio accorpamento

di Gabriele Nuti

Il governo Meloni ha deciso nell’ultima legge di bilancio che per l’autonomia degli istituti Secondari di secondo grado (le ex superiori) e degli Istituti comprensivi (comprendenti Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado), il numeno minimo di studenti e alunni deve essere di 900 e non di 600 come è ora. La Uil Scuola, con i segretari provincia di Pisa e Livorno Maria Vanni e Claudio Vannucci, è sul piede di guerra.

"Questo non è che l’antipasto dell’autonomia differenziata contro la quale lanciamo unitariamente una raccolta firme – le parole di Vanni e Vannucci – L’ultima legge di bilancio, per risparmiare sul personale, innalza da 600 a 900 la soglia minima di studenti di ogni scuola, per poter tenere l’autonomia e il proprio dirigente scolastico. Anche se, va detto, il Governo in teoria lascia alle Regioni la possibilità di intervenire in base a proprie scelte politiche. La portata di questo intervento voluto del governo è micidiale e folle".

Tra Pontedera, Valdera, Valdicecina e zona del Cuoio sono una decina gli istituti a rischio accorpamento, secondo i numeri degli attuali iscritti: il liceo Carducci di Volterra che conta 580 studenti, l’Istituto comprensivo di Volterra (808), l’Istituto comprensivo Fra Domenico da Peccioli (793), il liceo scientifico Marconi di San Miniato (578), lIstituco comprensivo Griselli di Montescudaio (623), l’Istituto tecnico Niccolini di Volterra (595), l’Istituto tecnico Cattaneo di San Miniato (806), l’Istituto comprensivo Tabarrini di Pomarance 670. Diverso il discorso per l’Ipsia Pacinotti di Pontedera che ha 863 iscritti ai corsi diurni tradizionali e 200 ai corsi serali e, quindi, in virtù di questi numeri è ben sopra la soglia minima di 900.

"In Toscana una quarantina le scuole a rischio accorpamento, e questo si ripercuote anche con la perdita di oltre 200 posti di lavoro tra ata, docenti, dirigenti e dsga – ancora la nota della Uil Scuola – Pensiamo che si potranno verificare forti diseguaglianze diminuendo ulteriormente servizi nelle aree più periferiche oltre ad avere problemi occupazionali. Dobbiamo mobilitare istituzioni e cittadinanza tutta contro questo disegno del Governo. A partire dall’anno scolastico 2024-2025 si rischia un massacro. Nella nostra provincia e in quella di Livorno assisteremo ad accorpamenti e riduzione".

"La scuola, insieme alla sanità, è un presidio fondamentale dello Stato e per la cittadinanza, che deve essere difeso e tutelato – conclude la Uil – . L’opinione pubblica, le famiglie e le scuole stesse devono prendere coscienza di questo problema. Ringraziamo la Regione Toscana che si è mobilitata proponendo ricorso davanti alla Corte Costituzionale. Proponiamo una raccolta di firme a questo link https:raccoltafirme.cloudappuser.html?codice=CDC (necessario lo spid) oltre che una raccolta diretta presso le nostre sedi territoriali".