
Rifiuti come concimi "Chiazze blu nei campi" In otto sotto processo
di Carlo Baroni
Con il distretto conciario ancora scosso dallo scandalo "Keu", diventa processo la prima inchiesta che tre anni fa mise in discussione la spinta del comparto conciario verso una piena economia circolare, coinvolgendo esponenti di spicco del mondo della pelle e un impianto strategico del Comprensorio, il Consorzio Sgs. E’ l’inchiesta "Blu Mais", condotta dalla procura distrettuale di Firenze.
Ieri il giudice per l’udienza preliminare del tribunale ha rinviato a giudizio tutti i soggetti, a vario titolo, coinvolti: Marino Signorini, 75 anni, presidente del Consorzio Sgs nel periodo dei fatti contestati; Giancarlo Petrecca, 73 anni, allora amministratore delegato dell’Sgs; Giancarlo Bernini Carri, 45 anni, responsabile del laboratorio analisi; l’agricoltore Rossano Rosini, 59 anni di Montopoli; Andrea Biasci, 53 anni, agronomo pisano; l’agricoltore Beniamino Rosini, 26 anni di Montopoli. A processo anche altri due imputati entrati nell’inchiesta nella fase finale delle indagini: Leonardo Volpi, 50 anni, in qualità allora, prima di presidente del consiglio di amministrazione di Sgs e poi, dal marzo 2020, nelle veste di liquidatore del Consorzio stesso; Silvia Rigatti, 48 anni, in qualità di amministratore unico di Hydro Spa, la nuova società che è nata dopo la messa in liquidazione di Sgs.
Al centro della vicenda ci sono sia rifiuti ritenuti smaltiti in violazione delle norme in materia, sia anche 150 ettari di terreno coltivati a grano e mais nelle province di Pisa e Firenze che sarebbero stati inquinati (tra il 2016 e il 2018 ) da 24mila tonnellate di rifiuti speciali del distretto conciario smaltiti, secondo le indagini, illecitamente come concime grazie a documenti falsi che li avrebbero fatti apparire quel che non erano. Secondo il copione accusatorio erano da considerarsi rifiuti speciali contenenti sostanze pericolose in elevate concentrazioni. I terreni dalle analisi effettuate sarebbero risultati presentare "una rilevante concentrazione di cromo anche esavalente e idrocarburi". Tant’è che dalle carte dell’inchiesta – in particolare dalle intercettazioni – sarebbe emerso
che nei campi erano venute fuori anche chiazze blu. Ecco perché l’operazione è stata denominata ‘Blu Mais’ e nella quale tra i reati, a vario titolo, si contestano anche traffico di rifiuti, inquinamento ambientale e falsità. Quelle chiazze, secondo la procura sarebbero state tipiche delle lavorazioni al cromo
I terreni in questione sono sparsi tar Palaia, Castelfiorentino, Montopoli, San Miniato, Montaione, Fucecchio, Castelfranco e Cerreto Guidi. Il processo si aprirà a Pisa il prossimo giugno davanti al collegio. In campo uno stuolo di legali. Tra questi: Antonio Cariello, Stefano del Corso, Mario De Giorgio, Andrea Di Giuliomaria, Giovanni Urti.