'Un vero eroe', premiato per aver salvato quattro ragazzi

Ponsacco, l’uomo si tuffò in mare salvandoli

Feoli e Brogi

Feoli e Brogi

Ponsacco, 18 luglio 2018 - Una giornata estiva si trasforma in un incubo. Le condizioni meteorologiche non promettevano bene quel giorno di luglio di un anno fa sulla spiaggia di Tirrenia. Nonostante questo il sergente maggiore della 46° aerea di Pisa Marco Feoli, civitavecchiese di origine ma ponsacchino di adozione, compie un atto assolutamente eroico: mette in salvo non una, non due, bensì quattro giovani che rischiavano di annegare tra le onde.

Un gesto che gli ha valso una targa donata dal Comune di Ponsacco a riconoscenza del gesto eroico e un attestato che presto sarà accompagnato dalla medaglia d’oro della Società nazionale di salvamento. «Volete sapere com’è andata? – racconta il militare dopo la cerimonia – Ero al mare con la mia famiglia, mia moglie Michela e mia figlia Michelle, ma quel giorno non si poteva entrare in acqua per il maltempo. A un certo punto mi sono reso conto che tra le onde c’erano delle persone, i bagnini erano impegnati in altri salvataggi, così non ci ho pensato un secondo e mi sono tuffato». Ieri mattina si è svolta nella sala consiliare della cittadina del Mobile la consegna della targa, di fronte ad alcuni rappresentanti della giunta comunale, ai volontari della protezione civile, della Pubblica assistenza e della Misericordia e il comandante della stazione dei carabinieri di Ponsacco, Gianni Meucci.

«Un uomo che pensa a salvare il prossimo, rischiando la propria vita non è comune – ha detto la sindaca Francesca Brogi prima di consegnare la targa – Si tratta di un gesto di coraggio e altruismo, forse l’atto più bello che un uomo possa compiere nei confronti di un suo simile. Ho voluto che oggi fossero qui presenti anche i nostri volontari affinché avessero l’occasione di conoscere quest’uomo. Sono onorata di sapere che nella nostra comunità esistono personalità come Marco un esempio di impegno vero. Si tratta di un gesto di altruismo spontaneo e nobile, perché in quel momento, quando si è buttato in mare, non ha pensato né a sé né alla sua famiglia, ma soltanto a cosa fosse giusto fare. Un riconoscimento pubblico dovuto, soprattutto in un momento storico in cui le istituzioni e le forze dell’ordine sembrano lontane». Un omaggio alla legalità e all’altruismo.

Sarah Esposito