"Per l’educazione degli studenti serve un’alleanza scuola-famiglia"

SANTA MARIA A MONTE

La scuola da sola non può (e non deve) pensare all’educazione delle future generazioni. Occorre un patto tra scuola e famiglia. E’ la sintesi della lettera che il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Carducci di Santa Maria a Monte, professor Sandro Sodini (nella foto), ha inviato ieri mattina a tutte le famiglie degli studenti della Secondaria di primo grado dopo i fatti accaduti il 12 gennaio scorso quando due ragazzi si sono picchiati su un pullman di linea che li riportava a casa alle 13,15, costringendo l’autista a sospendere momentaneamente il servizio.

"Prendendo atto con grande rammarico e personale dispiacere di episodi relativi ad atteggiamenti violenti e poco consoni non solo all’età anagrafica delle persone coinvolte, ma alla personalità in divenire di chi si è reso responsabile di fatti spiacevoli e gravi avvenuti nei giorni scorsi sui mezzi di Autolinee Toscane – scrive il preside Sodini – richiamo sentitamente il principio fondante di corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia. L’ educazione, la serietà, la responsabilità individuale nasce non dall’imposizione di regole astratte, non da una punizione acriticamente subita e imposta, ma dal comprendere la necessità di far propri i principi basilari su cui si fonda la nostra società, una comunità di cui tutte e tutti noi facciamo parte. Semplicemente, in una parola, la comprensione di cosa significhi rispetto".

"Tengo a sottolineare che la scuola non può e non è in grado, senza il contributo fattivo e concreto di una famiglia, di agire in solitudine nell’educazione delle nostre future generazioni – ancora il preside Sodini – Aggiungo, personalmente, che neppure sarebbe giusto, oltre che oggettivamente infattibile. Abbiamo bisogno, infatti, di una rinnovata alleanza, fatta di parti responsabili e consapevoli del disvalore e del valore del comportamento di ciascuna nostra alunna e di ciascun nostro alunno. E questo è un reale tema di confronto e dialogo. Rinnovo, quindi, l’invito a costruire insieme un cambiamento di comportamenti individuali di cui noi, come scuola, siamo solo una parte attiva e presente, ma non onnipresente e non sempre totalmente e acriticamente responsabile. Confido in una reale corresponsabilità da parte di tutte e tutti".