"Il lavoro nel comparto pelli e cuoio? Sempre più a rilento"

Allarme della Cgil di zoia che fa il punto su interinali, mercati e prospettive per le aziende

Loris Mainardi

Loris Mainardi

Santa Croce (Pisa), 8 maggio 2019 -  Gli interinali sempre più «strutturati» nelle aziende. Il lavoro che non c’è e che preoccupa, il forte impegno nelle campionature per conquistare nuovi mercati, viste le frenate delle commesse sempre più frequenti. C’è preoccupazione nella Cgil del Comprensorio del Cuoio per come si stanno muovendo le cose nel conciario.

E proprio in questi giorni Loris Mainardi, segretario generale Filctem sta valutando gli ultimi dai sul lavoro somministrato per poter avere una panoramica ampia del comprensorio e del lavoro. «Le aziende non macinano produzione – spiega –. Anche quelli che lavorano sempre, oggi, lavorano meno: il lusso è in una fase di rallentamento, e qui facciamo pelli d’alta qualità, l’incertezza internazionale sta pesando molto: dallo spauracchio dei dazi a quello che potrà essere il nuovo assetto dell’Europa. Ci preoccupa molto questo quadro, nel quale non ci sono ragioni d’allarme, ma ce ne sono d’allerta». «Anche sul fronte occupazionale, negli ultimi mesi, si sono registrate novità: gli interinali stanno diventando diciamo strutturati in azienda, i tempi di contratto si allungano, i tempi determinati sono in calo – rileva Mainardi –. Da una parte influisce il decreto dignità che ha introdotto parametri ben precisi ai quali le aziende ci sembra abbiano risposto fidelizzando i lavoratori del somministrato; ma dall’altra influisce anche questa fase così incerta e di non semplice lettura. Noi, però, la vogliamo leggere per capire come e dove stiamo andando e quali scenari di aprono per questo distretto che è importante a livello internazionale». 

I lavoratori interinali, ricordiamo, erano arrivati ad essere un migliaio nel mondo conciario del Comprensorio. Ora questa cifra registra un calo intorno al 30%, dopo che già l’anno scorso, in quale modo, c’era stata una prima erosione. Nelle aziende il lavoro è in rallentamento, ma non sono ferme. Anzi. Da quanto si apprende stanno campionando moltissimo, forti nella spinta alla ricerca e all’innovazione. Con un obiettivo: cercare nuovi mercati, visto che quelli consolidati in qualche modo presentano una dinamicità ridotta. Alcuni anche preoccupante. Il monitoraggio della Cgil – che in questi giorni sta riflettendo con la parte datoriale su una bozza di contratto integrativo di zona del settore – è ancora in corso.