di Nicola Pasquinucci
Il matrimonio tra il gruppo pontederese Piaggio e quello cinese Foton funziona, e dopo aver generato il primo “figlio“, il nuovo Porter, è il momento di metterne altri in cantiere. Ecco perché è arrivato l’annuncio che le due realtà industriali hanno sottoscritto un accordo preliminare per lo sviluppo di una nuova gamma di veicoli elettrici commerciali leggeri a quattro ruote.
C’è dunque la firma, sul contratto, del presidente e amministratore delegato di Piaggio Roberto Colaninno e dal il vice-general manager di Foton Motor Group, Wang Shuhai a Mantova. "L’accordo – spiega Piaggio – consolida la partnership tra i due Gruppi iniziata nel settembre 2017 per lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative per il mercato dei veicoli commerciali leggeri". Nei prossimi mesi un team composto dai rappresentanti delle due parti lavorerà per "elaborare e validare un piano produttivo e commerciale, nonché per definire la documentazione contrattuale con l’obiettivo - in caso di esito positivo delle predette attività -, di finalizzare la documentazione tecnica del progetto ed i relativi contratti entro la primavera 2023".
Dunque inizia una nuova avventura per il Gruppo guidato da Colaninno che prende con decisione la strada della mobilità elettrica. Un percorso che vede Pontedera al centro del progetto, proprio come avvenne per il nuovo Porter, lanciato due anni fa, e che ha dato nuova spinta ai veicoli commerciali leggeri targati Piaggio. Per i futuri veicoli a quattro ruote elettrici è presto per parlare di nomi o modelli, ma è chiaro che allo studio ci sarà la versione alla spina del fortunato Porter. L’idea è quella di portare sul mercato un veicolo commerciale elettrico, versatile e ideale per la città e non solo. E anche in questo caso la produzione, cosa di non poco conto, continuerà ad avvenire negli stabilimenti Piaggio di Pontedera.
Intanto la fabbrica si appresta a fermarsi per la consueta pausa natalizia, ma non sarà un mese facile poiché è all’orizzonte la vertenza del rinnovo del contratto aziendale. Sul piatto, come chiesto dai sindacati, c’è anche la modifica dei parametri per la definizione dei premi di produzione.