"Nella maternità c’è tanta solitudine Ecco i nostri servizi per aiutare le mamme"

Professionisti si mettono in gioco per aiutare le famiglie. Giulia Panicucci: "E ho fondato anche la prima... pannolinoteca"

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di Sarah Esposito

Potevo essere io. E il riferimento è alI’incidente avvenuto all’ospedale Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, quando un bimbo ha perso la vita, mentre la madre si era addormentata allattandolo. Una notizia che ha aperto un lungo dibattito sulle procedure adottate negli ospedali nei momenti successivi al parto. In molti hanno espresso solidarietà alla madre e sui social è nato quasi un movimento spontaneo di donne che si sono immedesimate in quella storia. Tra le voci lanciate nel web c’è quella di Giulia Panicucci, fisioterapista e mamma di Terricciola, che ha deciso di rompere la solitudine che circonda la maternità e diffondere tutte le informazioni che lei stessa ha cercato e trovato durante la sua gravidanza. "Nella maternità c’è tanta solitudine – racconta –. Spesso è intrinseco lo stereotipo della super mamma. Ciò che cerco di fare è dare informazioni sulle difficoltà che si possono incontrare e sulle possibilità che esistono e che spesso sono poco conosciute".

Nasce così l’idea di fondare una pagina Facebook dal nome "Maternità consapevole" che affronta i temi che di volta in volta Giulia si è ritrovata davanti durante la sua gravidanza e nei mesi successivi. "Il dibattito che si è acceso intorno alla pratica del ’rooming in’ mi ha spaventato – continua – il poter tenere il bambino con sé subito dopo il parto è una conquista, io stessa ho deciso di partorire all’ospedale di Pontedera proprio perché viene praticata. Si deve poter scegliere, però, la cosa migliore per sé in quel momento. Quello che è successo a Roma poteva capitare a tutte perché tutte abbiamo sperimentato quella stanchezza. Non è tutto controllabile. La donna non può essere lasciata sola e non deve essere criticata se sceglie di non allattare o di mandare il bambino al nido". Il progetto della pagina è il punto di partenza per un progetto più ambizioso. "L’idea è nata in gravidanza – spiega – perché sentivo l’esigenza di comunicare quello che stavo vivendo. Il mio sogno però è quello di creare un gruppo di professionisti che possa fornire risposte a chi ha dubbi. Quando si ha un figlio siamo sommersi da domande. A volte anche banali, cose pratiche, quesiti che ci vergogneremmo di rivolgere a un medico, ma che invece possiamo porre quasi da pari a persone competenti, senza remore, senza paure".

"A breve nascerà un sito, un blog – conclude – con il titolo della pagina non voglio mettermi in cattedra. Rispondo per quelle che sono le mie competenze e le mie esperienze. Tra le pratiche che ho sperimentato c’è quella dell’utilizzo dei pannolini lavabili. Una scelta che mi ha spinto ad aprire la prima pannolinoteca della provincia di Pisa. Funziona come una biblioteca, chi vuole può venire qui vedere e informarsi e ricevere una consulenza". Un’idea green ma anche una grande opportunità per fare rete e abbattere i muri della solitudine.