
L’Hub intercultura e giovani: "Dialogo con chi a Santa Croce non è nato ma ha scelto di viverci"
di Gabriele Nuti
SANTA CROCE
L’ultimo straniero iscritto all’anagrafe è arrivato lunedì dalla Mongolia. A Santa Croce gli stranieri sono 3.508, di 60 nazionalità. Il 24% del totale della popolazione (14.621). Dove, meglio di qui, doveva essere aperto l’Hub Intercultura e giovani inaugurato ieri mattina dalla sindaca Giulia Deidda insieme al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e all’assessora all’istruzione Alessandra Nardini?.
"Siamo fieri di presentare il nuovo centro di ricerca che si occuperà di intercultura, un tema sempre più centrale per la città del presente e del futuro – le parole di Deidda – Abbiamo scelto di situare l’hub all’interno del Centro Giovani per dedicarci ai bambini e ai ragazzi in età scolastica". L’Hub riunirà tutti i progetti dedicati ai rapporti tra culture e alle politiche giovanili che le amministrazioni succedutesi negli ultimi trent’anni alla guida di Santa Croce hanno progettato e realizzato, in particolare con la scuola. Il nuovo centro raccoglierà il materiale prodotto in tutti questi anni, sarà una base per fare formazione a insegnanti ed educatori e fornirà strumenti e opportunità a disposizione della scuola.
"Da più di trent’anni il Comune è attivo in progetti di intercultura – ha detto ancora la sindaca di Santa Croce – La presenza di stranieri è un fattore storicamente situato nel nostro territorio, grazie alle industrie conciarie. Con largo anticipo abbiamo capito che era necessario creare un dialogo con chi a Santa Croce non era nato, ma aveva scelto di viverci. Senza gli stranieri le concerie sarebbero chiuse. Da questa diversità non si torna indietro. Lo dimostra anche chi voleva chiudere i porti".
All’inaugurazione sono intervenute tre classi seconde B, C E, della scuola Secondaria di primo grado Banti con la dirigente Laura Cascianini e i docenti, Franco Doni direttore della Società della Salute, rappresentanti delle associazioni. "La società multiculturale è il nostro presente e sarà senza dubbio il nostro futuro", ha detto Antonio Mazzeo. "Questo centro è una scelta politica chiara e saggia perché la condivisione, il confronto, l’ascolto, la conoscenza, l’educazione alle differenze rappresentano un investimento sul futuro", le parole di Alessandra Nardini. L’Hub è stato finanziato dalla Regione. Significativo il giorno dell’inaugurazione: 3 ottobre, decennale del drammatico naufragio di Lampedusa.