Prosegue lo stato di agitazione proclamato da dipendenti e associazioni sindacali alle Terme di Casciana. Al momento non c’è nessuna presa di posizione da parte del socio di maggioranza, la Regione Toscana. Arriva al contrario nuova linfa alla protesta, questa volta da parte del gruppo dei comunisti per Casciana Terme Lari. I quali in una nota affermano, facendo riferimento alla situazione di stallo nella quale si trova attualmente lo stabilimento termale con la liquidazione della società patrimoniale a un passo dalla chiusura definitiva, era già stata fissata la data e l’appuntamento dal notaio per ratificare la chiusura della procedura, e alle scelte della politica che pare vogliano mettere sullo stesso piano strutture pubbliche e strutture private: "Una struttura come quella delle terme può restare in piedi solo se esiste la volontà politica di indirizzare verso una struttura pubblica senza metterla in competizione con le strutture private seppur convenzionate col servizio sanitario nazionale. Sosteniamo il personale dipendente che deve puntare al raggiungimento di un futuro stabile che trasformi le terme in un polo riabilitativo di eccellenza". L’attività dell’azienda termale nel frattempo va avanti. "L’andamento del 2023 non desta preoccupazioni – ha detto Rolando Pampaloni amministratore unico – i ricavi sono tornati a livelli prepandemia e nonostante i costi siano invece fortemente lievitati".
Giuseppe Pino