REDAZIONE PONTEDERA

Lajatico e i cacciatori di tramonto La carica dei 7.500 fan della musica Il super evento eco e sostenibile

L’unica tappa italiana del "Corona Sunsets Festival" con Michielin, ThenZen Circus e i Subsonica .

Lajatico e i cacciatori di tramonto La carica dei 7.500 fan della musica Il super evento eco e sostenibile

I cacciatori mondiali di tramonti hanno fatto tappa a Lajatico per assaporare le colline di grano che cambiano colore fino a farsi d’oro prima dell’imbrunire. Ieri si è svolta l’unica tappa italiana del Corona Sunsets Festival, una rassegna mondiale che dopo Sud Africa e Colombia arriva in Valdera prima di ripartire alla volta di Cile, Perù, Giappone, Cina, Brasile, Repubblica Dominicana e UK. Una festa di musica e colori con un palco che ha cominciato ad animarsi già da metà pomeriggio. "Benvenuti a Lajatico – ha accolto gli ospiti sulla terrazza creata ad hoc sopra le tribune Arnaud Hanset, Country Director di AB InBev per l’Italia –. Abbiamo ideato questo tour per crescere come azienda e perché i nostri consumatori ci chiedono sempre più momenti come questi. Così siamo andati alla ricerca dei tramonti più belli del mondo e in questa ricerca non poteva mancare l’Italia. Abbiamo scelto il più bello possibile e siamo arrivati qui in Toscana, a Lajatico al Teatro del silenzio".

Il tramonto è il vero protagonista dell’evento, richiamato negli allestimenti, dal grande sole sul palco ma anche dai piccoli dettagli come il trucco eseguito sui volti dei tantissimi che si sono lasciati coinvolgere da questa preparazione (anche) estetica alla festa. Tramonto come simbolo di disconnessione e di riconnessione con l’ambiente naturale. Come momento in cui la routine quotidiana si ferma e si ritrova il tempo delle relazioni. "Il Corona Sunsets Festival World Tour – ha detto Rory Davidson Corona marketing director Europe – presta grande attenzione alle questioni ambientali e segue una serie di criteri per affrontarle. Ad esempio, oltre agli artisti, abbiamo anche partner ed esperti di sostenibilità che promuovono la consapevolezza ambientale. Vogliamo condividere il nostro amore per la natura e rendere i nostri ospiti più consapevoli dell’ambiente, impegnandoci a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato. Dopotutto, Corona è il primo marchio globale di bevande con un’impronta di plastica pari a zero, e questo festival non poteva trascurare questo aspetto. Oltre a gestire responsabilmente tutti i rifiuti ed eliminare la plastica monouso, abbiamo collaborato con l’organizzazione senza scopo di lucro Oceanic Global per incorporare criteri di sostenibilità in tutto il design del festival".

Un evento sold out con una presenza di 7.500 persone che dopo aver dondolato sulle maxi altalene vista colline, hanno ballato e cantato grazie alla musica in una scala che va dal regionale all’internazionale.

Ha aperto l’arpa di Kety Fusco seguita dall’ironia malinconica di Bobo Rondelli e da Francesca Michielin.

E ancora Venerus, Planet Funk, The Zen Circus, infine i Subsonica e il dj set di Lost Frequencies.

Sarah Esposito