
L’affondo della Coalizione civica: "Volterra sulla linea del Piave. Cambiare adesso oppure mai più"
Emiliano Raspi, neo coordinatore della Coalizione Civica, perché è sceso in campo?
"Tanti sono i motivi che mi hanno portato a prendere questa decisione. Per il rifiuto di una progressiva, quanto apparentemente inarrestabile, decadenza della città, poi l’atteggiamento dell’amministrazione uscente, unidirezionale e spesso anche poco incline alla tolleranza: mai a Volterra, in tanti anni e a prescindere dal colore politico di chi ha governato, mi era capitato di assistere sui social o a mezzo stampa a attacchi personali, quasi sempre gratuiti, irrispettosi e infondati, come nel corso di questa legislatura. In definitiva l’ho fatto perché considero la situazione estremamente preoccupante, dal punto di vista economico, demografico, occupazionale e anche, per ciò che mi compete, culturale: il colle rischia di sprofondare e per l’amore che ho per la città, non me la sono sentita di stare con le mani in mano".
Che tipo di campagna elettorale sarà? E, da coordinatore, come intende portarla avanti?
"Mi preoccuperò poco degli avversari, anche perché se l’antifona è quella degli ultimi anni, sarà meglio ignorarli piuttosto che dare sfogo a inutili polemiche. Mi concentrerò sul programma, che dovrà essere snello, efficace e fattibile, senza soluzioni immaginifiche e irrealizzabili. Sarà importante dialogare con gli attori che operano e vivono sul territorio. I miei concittadini, nessuno escluso, devono capire e comprendere che c’è, e ci sarà, bisogno di tutti e a prescindere dal colore politico, perché il momento è grave e qui si tratta, un po’ come fosse una sorta di linea immaginaria del Piave, di non retrocedere ulteriormente, altrimenti non ci saranno né vincitori, né vinti e tantomeno prigionieri: la città rischia di sprofondare in un baratro e dobbiamo salvarla".
Cosa ne pensa della candidata a sindaco Francesca Giorli?
"E’ la candidata ideale: slegata dai partiti, libera e, soprattutto, donna capace, come ha sempre dimostrato nello svolgimento della sua professione. Perché possa ricoprire al meglio il suo ruolo dovrà disporre di una squadra affidabile e composta da persone competenti e stiamo lavorando per questo".
Da professore e sportivo, quanto è importante che la politica si occupi dei giovani?
"Lo sport, gli impianti sportivi, le società sportive ricoprono un ruolo decisivo in una comunità come la nostra, anche perché possono essere uno dei tanti motivi che potrebbero spingere le persone in generale, e non solo i ragazzi, a rimanere a Volterra piuttosto che andarsene. In linea generale posso affermare che in questi anni è mancata una visione d’insieme che portasse le società sportive a collaborare e a fare rete, come accade in tanti altri luoghi rispetto ai quali c’è molto da imparare. Riguardo i giovani, vanno semplicemente ascoltati, perché è da loro che devono scaturire quelle proposte plausibili da tradurre in progetti: troppe volte è capitato che gli adulti, per scopi più o meno nobili, abbiano deciso per conto dei ragazzi perfino come, e dove, questi si dovessero divertire. Vorrei che fossero i più giovani a immaginare la città come loro, e non altri, la vorrebbero".