La deforestazione e la concia: "A rischio l’occupazione"

Unic e sindacati si appellano alle istituzioni

La deforestazione e la concia: "A rischio l’occupazione"

La deforestazione e la concia: "A rischio l’occupazione"

SANTA CROCE

Il settore conciario italiano sta vivendo una fase congiunturale

estremamente complicata e molto negativa e si trova ad affrontare uno scenario estremamente preoccupante, dove spiccano le possibili conseguenze per la filiera della pelle dell’entrata in vigore a fine anno del Regolamento Ue anti-deforestazione", si legge in una nota congiunta di Unici e sindacati. "Questo regolamento si pone obiettivi che i conciatori italiani condividono pienamente, al punto che da anni l’industria conciaria nazionale è strategicamente impegnata per migliorare la tracciabilità di filiera e contrastare qualsiasi possibile fenomeno di deforestazione – prosegue la nota –. L’attuale formulazione, però, prevede che gli operatori che commercializzano pelli bovine nell’Unione Europea debbano verificarne la provenienza da aree non deforestate, richiedendo l’applicazione di strumenti di tracciabilità a oggi assolutamente non adeguati, se non indisponibili, e inadatti a soddisfare, in tempi strettissimi, requisiti inutilmente severi e stringenti. Il il Regolamento potrebbe, quindi, avere conseguenza gravi ed impattanti sul comparto. Da qui l’appello alle istituzioni nazionali e comunitarie di "un intervento urgente per scongiurare l’impatto inutilmente devastante dell’Eudr sulla filiera italiana della pelle, per evitare pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali".