Il Pd e il "rebus" candidatura. Nuovo giro di consultazioni

Il Giglioli bis a San Miniato al vaglio di ulteriori valutazioni: percorso dentro la società civile .

Metà gennaio. Solo allora, si apprende, il Pd di San Miniato scioglierà tutte le riserve per le amministrative del 2024. Il percorso di valutazioni e di confronto interno è terminato. Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea per tirare le somme. Ma, da quanto emerso, sarebbe stato deciso di effettuare un ulteriore passaggio prima di formalizzare una candidatura ed uscire allo scoperto con la cittadinanza: un percorso dentro la società civile, una giro di consultazioni (segretario Vincenzo Mastroianni e commissione varata ad hoc) con il mondo imprenditoriale, le associazioni del territorio che sonio un’ossatura importante e (forse) anche determinante per il numero di persone che coinvolgono; i commercianti, gli artigiani.

La candidatura in corsa resta una sola: il sindaco uscente Simone Giglioli che già mesi scorsi aveva pubblicamente annunciato la sua secondo corsa elettorale per guidare il Comune di San Miniato. E su questa "proposta" si è innescato il dibattito interno sulla strada da prendere, tenendo presente che a San Miniato il sindaco ha sempre fatto due mandati, tranne qualche rarissima eccezione. Come fu per Pierluigi Tonelli, sindaco dal 1985 al 1990. Allora dove si annida il problema? La riflessione ampia sembrerebbe motivata dalla particolarità della prossima tornata elettorale che presenta, per i Dem e il centrosinistra in generale, rischi che per decenni non ci sono mai stati: qualche voto in più, o qualche voto in meno, quella di San Miniato è sempre stata terra di vendemmia per la sinistra che è al potere, ininterrottamente, dal dopoguerra. Le elezioni politiche del 2022 hanno dimostrato, con i numeri, che molto è cambiato. Radicalmente e velocemente. E che il centrodestra, con il giusto candidato, può giocarsi la partita. Da qui la riflessione, spinta da una parte del Pd, su quali scelte fare e come farle per affrontare le elezioni. Tant’è che anche il centrodestra - siglato il patto fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – sta indugiando nell’attesa che proprio il Pd faccia la prima mossa e scopra le carte. Lo stesso sta facendo CambiaMenti. Intanto circolano indiscrezioni sulla formazione di più liste civiche, di cui una andrebbe a collocarsi nella compagine di centrosinistra.

Carlo Baroni