PECCIOLI
Da qualche anno a questa parte, il fumetto è diventato la principale fonte di ispirazione per Hollywood: che si tratti di serie tv o di lungometraggi, i più grandi successi di pubblico provengono dalla cosiddetta "nona arte". Il 17 marzo scorso, per il canale HBO Max, è stato il giorno del lancio mondiale della miniserie DMZ, tratta dall’acclamato fumetto VertigoDC Comics creato dallo scrittore Brian Wood e dal disegnatore originario di Peccioli Riccardo Burchielli.
"Originariamente – spiega Burchielli - DMZ è stata una serie a fumetti pubblicata tra il 2005 e il 2012 da Vertigo, la collana più autoriale e prestigiosa del colosso americano DC Comics, che pubblica tra le altre cose Batman, Superman e Wonder Woman. Scritta dall’americano Brian Wood, ha trovato il suo interprete artistico nel disegnatore italiano Riccardo Burchielli che ne è il co-creatore". Per ricreare la New York bellica del fumetto, Burchielli si è documentato attingendo a reportage fotografici provenienti da diversi teatri di guerra e all’impressionante corpus di immagini della New York post 11 settembre. "A conti fatti è New York la vera protagonista di DMZ – prosegue - una città-organismo, composta da ogni strada, ogni personaggio, ogni palazzo. Ho passato intere settimane a studiare la città: il mio studio è sommerso dalla documentazione, soprattutto sugli eventi dell’11 settembre, dove la città è rimasta ferita non solo nelle infrastrutture, ma anche nello spirito e nell’anima". La storia di come Burchielli sia sbarcato alla corte di uno dei più grandi editori di fumetti del mondo sembra uscita da un film: "Nel 2003, l’editor Will Dennis partecipò al Comicon di Napoli, dove vide alcune delle pagine che avevo realizzato per il fumetto italiano John Doe. Dopo qualche mese mi scrisse che gli erano piaciute molto, che avrebbe voluto lavorare con me e che avrebbe cercato un progetto che fosse adatto. Non l’ho più sentito per 67 mesi. Poi, come se fossero passati solo un paio di giorni, Will mi scrisse “ho il lavoro che fa per te“. Era DMZ. Anche a Brian Wood erano piaciuti i miei disegni e il mio modo di raccontare e creare azione sulle pagine e così mi chiese di preparare uno studio del protagonista. Nel giro di ventiquattrore non solo inventai il personaggio, ma realizzai due pagine che ritraevano una NYC sotto assedio militare e martoriata della guerra. Le inviai con qualche timore visti i tempi strettissimi, ma dopo poche ore mi arrivò un messaggio lapidario: “quando puoi cominciare?“".