
Al capolinea del primo grado di giudizio, in tribunale di Pisa, è caduto il reato di abuso d’ufficio a carico del dottor Renato Mansani, 66 anni, di Pontedera, medico legale (ora in pensione) in servizio all’Inps di Pisa all’epoca dei fatti. Il professionista è stato però condannato per falsità in certificati medici e truffa, a un anno e sei mesi di reclusione e 700 euro di multa. Il pubblico ministero all’esito della requisitoria, e dopo aver ricostruito dettagliatamente le indagini, aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione. L’istruttoria dibattimentale si è conclusa con l’esame dell’imputato - assistito dall’avvocato Alberto Marchesi – che ha risposto a tutte le domande, offrendo ai giudici la propria versione dei fatti che risalgono al 2015 quando Mansani era dirigente di prima fascia. Il medico era finito sotto indagine e poi a processo per aver firmato certificati di idoneità a fare sport senza, per l’accusa, averne titolo. Le indagini furono condotte dal Nas di Livorno. I militari arrivarono al professionista partendo da una segnalazione e da un certificato rilasciato dallo stesso medico – poi ne sarebbero emersi altri – che accese l’attenzione sull’attività del professionista: fu scoperto che il suo compito era quello di gestire le visite fiscali dei lavoratori in malattia. Invece lui avrebbe firmato le idoneità a fare sport, mentre quell’atto era di competenza di specialisti accreditati in strutture Asl o dedicate alla medicina sportiva. Inoltre per l’accusa avrebbe effettuato le visite agli atleti senza però richiedere tutti gli accertamenti di laboratorio necessari. I Nas – è emerso – fecero perquisizioni negli uffici Inps di Pisa e Pontedera, e anche a casa del medico, rilevando certificati di attività sportiva e anche un timbro con dicitura medicina dello sport.
Carlo Baroni