
CENAIA
Maria Lucia Castro, disabile, da gennaio attende che le venga riparata la carrozzina elettrica che usa per muoversi sia in casa che fuori. Ancora un caso di mala-organizzazione di un servizio che dovrebbe aiutare le persone con disabilità fisica a poter vivere in modo autonomo, senza dover dipendere da altri.
"Il 23 gennaio scorso ho fatto richiesta tramite mail all’ufficio protesi per la riparazione urgente della carrozzina elettrica che uso quotidianamente per muovermi – scrive Maria Lucia Castro – Carrozzina che, peraltro, ritengo non adatta a me in quanto di dimensioni diverse dalle mie. Guasto che compromette enormemente la corretta postura e visto che la dovevano ritirare per effettuare il lavoro ho richiesto una carrozzina elettrica sostitutiva per la durata della riparazione. Dopo più di un mese dallo stesso ufficio mi hanno comunicato che non erano in grado di effettuare la riparazione e che si erano rivolti a una sanitaria, senza comunque darmi nessuna carrozzina in sostituzione temporanea". "Il 15 marzo la sanitaria invia all’ufficio protesi il preventivo per la riparazione – aggiunge la Castro – E io, ancora oggi, a più di cinque mesi di distanza, non ho nessuna carrozzina elettrica in sostituzione temporanea e la situazione non si è ancora risolta e cosa più grave è che sono bloccata su una carrozzina guasta che non mi permette di stare correttamente a sedere, che compromette seriamente la respirazione, la circolazione, non mi permette di mangiare e molti altri problemi".
"Mi vedo costretta, visto che la la situazione non si risolve, a intraprendere mio malgrado azioni di sensibilizzazione sul mio problema, informando la stampa e le televisioni della mia situazione – conclude Maria Lucia Castro – Valutando comunque la possibilità di eventuali denunce e procedimenti legali".