"Consiglio sovraccaricato di decisioni importanti per ragioni elettorali"

L'amministrazione di San Miniato è sotto attacco per il carico di lavoro del consiglio, con tre sedute in dicembre. Le opposizioni sostengono che alcune opere strategiche rischiano di restare al palo a causa della mancanza di fondi. La lista delle opere è lunga e, secondo le opposizioni, resterà tale.

"Consiglio sovraccaricato di decisioni importanti per ragioni elettorali"

"Consiglio sovraccaricato di decisioni importanti per ragioni elettorali"

Sotto attacco anche il carico di lavoro del consiglio: tre sedute in dicembre "costretti a leggere migliaia di carte", dicono Altini, Ferraro e Guazzini, quando c’era la possibilità di diluire l’impegno. "Invece – aggiunge Guazzini – si sono portate in approvazione o in adozione varianti urbanistiche che determinerebbero, se attuate, la cementificazione di tutta l’area della frazione di San Donato a ovest del viale Leonardo da Vinci – sottolinea –. Un’approvazione i cui effetti verranno provvisoriamente annullati tra dieci giorni, perché al 31 dicembre scatteranno misure di salvaguardia che faranno decadere i progetti per cui non sia stata firmata la convenzione sul piano attuativo". "Un passaggio – dicono le opposizioni – che però l’amministrazione ha voluto fare per propaganda elettorale".

Intanto aggiungono CambiaMenti, Forza Italia e Lega opere strategiche rischiano di restare al palo "perché si faranno se arriveranno soldi". "Come l’ampliamento del parcheggio del Cencione – chiosa Ferraro – che fa parte a pieni titolo del libro dei sogni di Giglioli che ha affidato un incarico ad un progettista per arrivare ad avere 30 posti auto in più. Una goccia in un mare rispetto al fabbisogno di San Miniato". "Ma non solo – aggiunge l’esponente della Lega – un progetto per come ampliare il parcheggio c’era già, quello del Consorzio Etruria che poi non ha mai finito di costruire l’opera. Dov’è finito quel progetto? Si faccia un mutuo e si realizzi l’opera, invece di farla solo se qualcuno la paga". E tra le opere che le opposizioni mettono sotto la lente, e che ritengono facciano parte più di parole che di fatt,i ce ne sono anche altre: "il ponte di isola , per esempio, – aggiunge Guazzini – che prima di vedere la luce dovrà esse oggetto di accordi fra più enti interessati. Ma la lista sarebbe lunga e, secondo noi, resterà anche lunga".

C. B.