Condannato per stupro "Un corso per pentirsi"

Niente appello. Passerà definitiva la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale, rapina e lesioni. Ma il 30enne straniero, residente nel Comprensorio – assistito dall’avvocato Francesco Paolo Arnò – chiederà ai giudici del collegio di Pisa di poter scontare la pena con la detenzione domiciliare e con la partecipazione ad un corso del centro antiviolenza di Livorno dedicato agli uomini che hanno commesso stupri. L’udienza è fissata per la fine di maggio. I fatti che hanno portato alla condanna sono del novembre dello scorso anno quando il 30enne rispose ad un annuncio on line della vittima per una prestazione sessuale a pagamento. I due concordarono di incontrarsi davanti alla farmacia comunale 2 di Pontedera. Dal processo è emerso che dopo aver parlato decisero che avrebbero consumato il rapporto al giardino dietro la farmacia. E’ qui, però, che le versione divergono: lui avrebbe sostenuto di non aver usato violenza, ma, poiché la donna sarebbe stata poco partecipativa, avrebbe solo preteso la restituzione della somma versata (50euro) fino a riprendersela. "Non mi ha soddisfatto, ho solo ripreso i soldi", è stata la sua difesa. Lei, di contro, invece avrebbe sostenuto che al suo rifiuto di proseguire il rapporto lo straniero avrebbe continuato strattonandola per i capelli; poi con violenza le avrebbe strappato la borsetta che conteneva il portafoglio con dentro il solo denaro della prestazione. Una testimone avrebbe udito le urla della donna soccorsa e portata la pronto soccorso con lesioni ad un dito ed al rachide cervicale. Le indagini sono sono carabinieri che, con minuziosi accertamenti hanno messo sotto la lente l’annuncio on line e le celle telefoniche agganciate arrivando in pochi giorni ad identificare lo straniero. In campo anche il Ris per gli accertamenti tecnico scientifici sugli indumenti delll’imputato. Ha sostenuto l’accusa il pm Sisto Restuccia

C. B.