Centrale delle batterie: "E’ iniziato un nuovo iter per un altro impianto". Il Comune si ribella

C’è una richiesta formale di realizzazione di un ulteriore centrale. Per l’accumulo di energia green arriveranno altre centinaia di batterie. Il sindaco Lenzi: "Ho scritto al ministero e ci rivolgeremo al Prefetto".

Centrale delle batterie: "E’ iniziato un nuovo iter per un altro impianto". Il Comune si ribella

Centrale delle batterie: "E’ iniziato un nuovo iter per un altro impianto". Il Comune si ribella

La mega distesa di gigantesche batterie per l’accumulo di energia green sarà ancora più grande. Alla fine saranno molte di più delle 560 batterie – riunite in 56 container – per l’impianto già autorizzato dal Mase. Fra le colline di via Postignano è iniziato l’iter per un secondo impianto.

"Abbiamo appreso dal responsabile dell’ufficio tecnico che è stata depositata, a cura della società Rne 10 srl – dicono il sindaco Alberto Lenzi e il vice Carlo Carli – una richiesta formale per la realizzazione di un ulteriore impianto di accumulo, oltre a quello già autorizzato da parte del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica alla società Frv, nelle vicinanze di quest’ultimo. Il Comune però si opporrà". E lo farà con tutti i mezzi a disposizione: "Abbiamo già inviato al ministero – spiega Lenzi – l’ordine del giorno approvato in consiglio comunale. Inoltre interesseremo il Prefetto". Ma non solo di quelle: nell’aria c’è anche l’arrivo di una distesa di campi a fotovoltaico. "Su questo – aggiunge Carli – non abbiamo ancora certezze. Ma si presume alcune decine di ettari".

Probabilmente una trentina. "All’impianto di accumulo già autorizzato ad Acciaiolo attraverso un’apposita autorizzazione unica, qualificata dallo stesso ministero d’interesse strategico nazionale - affermano i due amministratori faugliesi -, se ne aggiungerà un altro di medesima potenza per un totale di 101,75 megawatt di accumulo e un’estensione pari a 5 ettari circa. Le batterie saranno alimentate da pannelli fotovoltaici che occuperanno altro suolo collinare. In sostanza il paesaggio delle colline faugliesi e l’equilibrio ambientale del territorio ne usciranno fortemente compromessi". Il secondo impianto, dunque, sarà ancora più grande del primo. "Di fronte a questa prospettiva ci ribelliamo e chiediamo al ministero dell’ambiente – aggiungono – di revocare le autorizzazioni concesse e, alle aziende, di individuare una diversa localizzazione per gli impianti di accumulo energetico". Infine, il Comune osserva che le scelte del governo senza preventivi accordi con Regione e Comuni provocano "squilibri paesaggistici, ambientali e di consumo del territorio fra le varie regioni: i Comuni, come Fauglia, sono del tutto esautorati dalla scelta delle localizzazioni". Solo il primo impianto è un’operazione da 53 milioni di euro su poco più di due ettari di terreno agricolo "che sarà acquistato – dice Carli – per oltre 130 mila euro".

Praticamente circa dieci volte di più del valore. Per il secondo impianto – di cui gli amministratori sono venuti a conoscenza una manciata di ore fa – la storia, par di capire, che sarà la stessa. L’amministrazione comunale ha già informato di quello che sta accadendo il comitato di cittadini di via Postignano che si è costituito per contrastare la realizzazione delle prima mega centrale di accumulo. Ora la battaglia diventa più grande. Ce n’è una seconda. "Noi siamo a fianco del comitato – dice il sindaco –. E come loro vogliamo fermare tutto questo".

Carlo Baroni