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Un gruppo di volontarie dell’Avo di Pontedera con la presidente Sollazzi
Pontedera, 3 ottobre 2023 – Nell’elenco delle conseguenze negative del Covid va purtroppo inserita anche la drastica riduzione di volontari dell’Avo, l’associazione che a Pontedera è nata nel 1987 e che nel suo massimo splendore ha contato fino a più di sessanta donne e uomini impegnati ad assistere, anche solo con una carezza, le persone ricoverate all’ospedale Lotti. Ora l’Associazione volontari ospedalieri di iscritti ne conta circa la metà e dai doppi turni (mattina e sera) degli anni scorsi nelle corsie del Lotti, riesce a garantire presenze al massimo per un paio di volte alla settimana.
“Il Covid ha avuto effetti pesanti sull’associazione, riducendo drasticamente la partecipazione dei volontari e la loro presenza in ospedale – l’appello della presidente Genny Sollazzi – E’ importante per noi l’afflusso di nuove energie che ci aiutino a portare avanti le finalità che contraddistinguono il nostro operato. Erminio Longhini, fondatore Avo nazionale sapeva bene che cure mediche e indagini non sono mai sufficienti ad una guarigione, serve altro e il tour de force cui è sottoposto il personale medico non lascia spazio a molto altro. Oggi a maggior ragione è quanto mai necessario che in ospedale ci siano altre figure oltre a quelle dei medici e degli infermieri. Camici che non distribuiscono medicine ma sorrisi, ascolto e umanità".
Per questo motivo l’Avo di Pontedera organizza un corso per formare nuovi volontari ospedalieri. Per implementare il numero attuale degli iscritti e delle presenze in corsia e per mettere in atto l’indispensabile ricambio generazionale. Il corso si svolgerà a partire dal 16 ottobre nei locali del centro pastorale a fianco del Duomo. Saranno cinque incontri che si svolgeranno ogni lunedì dalle 21,15 fino al 13 novembre.
“Il dottor Davide Traballoni, (dirigente di prossimità per infermieri e operatori socio sanitari dell’ospedale Lotti, il dottor Andrea Lenzini, direttore del dipartimento infermieristico dell’Asl Toscana Nord Ovest e la dottoressa Beatrice Concilli, psicologa ci aiuteranno, assieme a Fiorenza Fanicchi di Avo Regionale Toscana a spiegare perché donare parte del proprio tempo agli altri, a persone più fragili e bisognose – conclude la presidente Sollazzi – Che si lasci spazio al dolore non è mai sbagliato in una società come quella di oggi in cui emerge solo per far clamore e notizia".