CARLO BARONI
Cronaca

Corriere morì al lavoro durante consegna. Si riapre il caso

Il 39enne Angelo Stanco lavorava alla filiale di Fucecchio della Matricardi spa. Il decesso durante una consegna. L’esposto della famiglia innescò le indagini

Per la famiglia di Angelo Stanco ci sono ancora delle responsabilità da accertare

Per la famiglia di Angelo Stanco ci sono ancora delle responsabilità da accertare

Castelfranco (Pisa), 6 ottobre 2023 – Annullato il decreto di archiviazione. Deve essere nuovamente celebrata l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari per discutere sulla richiesta di archiviazione. Il giudice Zucconi, si apprende, ha accolto il reclamo presentato dai famigliari per essere rimessa nei termini che non ebbe, per fare opposizione al provvedimento con il quale il gip nel febbraio scorso disposte l’archiviazione del procedimento. Il caso è quello della morte di Angelo Stanco, 39 anni, dipendente della Matricardi spa, azienda di logistica e spedizioni con sedi in diverse regioni d’Italia e una filiale anche a Fucecchio, che morì improvvisamente il 31 gennaio 2022 scorso, poco dopo le 10 del mattino, mentre stava effettuando una consegna in un’azienda di via dei Conciatori a Ponte a Egola. Fatti pochi metri l’uomo riaprì lo sportello e si accasciò esanime al suolo. Stanco abitava a Castelfranco, ed era molto conosciuto e stimato e faceva parte del gruppo musici nell’ambiente del palio.

Una morte improvvisa. Che, appunto – dopo un esposto presentato dai familiari alla Procura della Repubblica di Pisa – divenne oggetto di ulteriori approfondimenti da parte di tre periti: un medico legale, un internista, un anatomopatologo. Nell’esposto i familiari chiedevano piena luce sulle cause della morte in modo da far emergere, se fossero emersi, eventuali reati.

Ne nacque un’indagine per omicidio colposo. Con l’apertura delle indagini – ed con i primi accertamenti ed acquisizioni documentali del pm Alemi, relative alla filiera dei soccorsi quando l’uomo fu colpito dal malore – furono iscritte nel registro degli indagati nove persone. Gli esiti della consulenza medico legale, ricordiamo, fu messa sotto la lente dell’incidente probatorio. I consulenti del giudice conclusero che dalle operazioni peritali non erano emersi "elementi tecnici che possono integrare profili di colpa medica" a carico del personale che prestò soccorso ad Angelo Stanco. I periti, emerse all’esito dell’indicente probatorio, analizzando il caso, evidenziarono che i soccorsi, arrivati in due riprese, altro non poterono che mettere in atto il protocollo di rianimazione che, all’esito delle valutazioni, è stato ritenuto corretto ed idoneo al caso.

Le cause del decesso, invece, sarebbero ascrivibili a morte cardiaca improvvisa. Un quadro che portò all’archiviazione dell’inchiesta. Ma la famiglia, con i suoi legali, ha rivendicato, nei tempi previsti dalla legge, la possibilità di opporsi al decreto che portava a livello giudiziario alla chiusura definitiva della vicenda. Dunque si torna davanti al giudice.