REDAZIONE PONTEDERA

Allarme microcriminalità. Caso Pontedera sotto la lente. La riunione in prefettura

Convocato ieri il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Franconi: "Chiesto riscontro alle legittime istanze di sicurezza della comunità".

La prefetta Maria Luisa D’Alessandro ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza che ha affrontato il caso Pontedera

La prefetta Maria Luisa D’Alessandro ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza che ha affrontato il caso Pontedera

PONTEDERA

Furti, vandalismi, episodi di microcriminalità un po’ in tutti i quartieri. Dai lunotti spaccati alle macchine Fuori del Ponte ai tentativi di effrazione nei negozi nelle notti del ponte di Tutti i Santi. Lo spaccio è quotidiano e le baby gang sono in azione di giorno e di notte. Pontedera, come tante altre città e centri più piccoli di tutta Italia, è alle prese con queste situazioni che creano allarme e aumentano l’insicurezza. Anche quella percepita. Ieri mattina in Prefettura a Pisa c’è stata la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dalla prefetta Maria Luisa D’Alessandro.

"E’ stato affrontato, tra gli altri argomenti, anche il tema della sicurezza urbana nel comune di Pontedera con particolare riferimento ai fenomeni di microcriminalità verificatisi nel periodo – dichiara il sindaco Matteo Franconi – Le forze di polizia al tavolo hanno relazionato sulle attività svolte e garantito la prosecuzione dei servizi coordinati per rafforzare in via continuativa le azioni di prevenzione e controllo in alcuni quadranti urbani della città. Lo scenario emerso evidenzia una puntuale e intensa attività di indagine da parte delle forze dell’ordine riguardo agli episodi denunciati da cittadini e attività economiche così come di monitoraggio delle dinamiche, delle quantità e della tipologia delle segnalazioni formalizzate".

Denunce e segnalazioni che non corrispondono mai alla totalità dei reati tentati o commessi. Per questo l’appello a denunciare sempre, anche gli episodi più insignificanti perché solo in questo modo le autorità preposte possono prendere atto del problema. Con i post sui social non si ottiene nulla.

"Oltre a esprimere la gratitudine per l’impegno e lo sforzo profuso, e ribadire la disponibilità del supporto della polizia locale – conclude Franconi – ho chiesto che, pur nel rispetto delle prerogative di competenza esclusiva delle forze di polizia, venga assicurata la migliore e maggiore attenzione possibile perché sia dato concreto riscontro alle legittime istanze di sicurezza da parte della comunità. L’amministrazione comunale farà la sua parte e ho confermato che, con gli strumenti che mi attribuisce l’ordinamento giuridico, sono disponibile a cooperare per l’adozione di agni atto che il prefetto e il Comitato provinciale ritenesse utile, adeguato e pertinente allo scopo".

g.n.