Toscana: Giani e il Pd, un vertice per la giunta

Ore di fibrillazione per sciogliere i nodi della formazione del governo regionale. Berti in pole per la Sanità. E Mazzeo come presidente del consiglio regionale

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana (Goiorani)

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana (Goiorani)

Firenze, 16 ottobre 2020 - Un personaggio esperto, tra politica e sanità, per gestire la fase delicata dell'ondata di ritorno del Covid: Renzo Berti, ex sindaco di Pistoia e attuale guida del Dipartimento Prevenzione dell'Asl Toscana Centro, è in pole per gestire la Sanità toscana (possibile la proposta di un incarico come assessore legato al periodo di allerta virus). Antonio Mazzeo, consigliere regionale Pd rieletto a Pisa, potrebbe essere il nome giusto per la presidenza del consiglio regionale toscano. Il Pd si riunisce sabato con il governatore Giani per definire soprattutto la giunta. Il tempo stringe. Renzo Berti è tra i papabili per guidare l’assessorato alla Sanità, la delega più delicata della squadra regionale. Un altro nome tornato sotto i riflettori è quello di Federico Gelli, già parlamentare Pd, attuale direttore Emergenze dell’Asl Toscana centro, che potrebbe ricoprire l'incarico di direttore dell’assessorato ma in una fase sussessiva, nel corso del 2021. Il consigliere massese Pd Giacomo Bugliani mercoledì ha incontrato Giani. Il dem è tornato a casa non particolarmente contento.

Da chiarire il suo ruolo: resta consigliere o avrà qualche ruolo in base al rapporto di estrema fiducia che lo lega a Giani? Tensione nel frattempo ad Arezzo tra i dem che sostengono Vincenzo Ceccarelli, ex assessore regionale, e quelli vicini a Lucia De Robertis, ex vicepresidente del consiglio toscano, entrambi rieletti. Da chiarire ancora la posizione di Italia Viva: entra in giunta oppure no? Sono ore di fibrillazione nelle stanze dei bottoni di Palazzo Sacrati Strozzi: il governatore Giani è stretto tra due esigenze. Deve prendere in mano ogni giorno di più la gestione della seconda ondata di Covid-19 (oggi è attesa la nuova ordinanza per lo stop di presenze di parenti dei degenti negli ospedali) e il varo della squadra di giunta. Lunedì 19 si riunisce per la prima volta il nuovo consiglio regionale: Giani deve presentare il programma di mandato e la lista degli assessori. Non c'è molto tempo. Sabato riunione tra Giani e il Pd: sarà l'occasione per fare l'ultimo punto e riempire le caselle con i nomi e le deleghe. Nel frattempo fa le ultime mosse anche Italia Viva: il partito di Renzi è pronto anche a rimanere fuori dalla giunta ma ciò vorrebbe dire che "è mancato il riconoscimento politico del sostegno di Iv in campagne elettorale per il risultato finale". Italia Viva chiede un assessorato di rilievo, come Urbanistica e trasporti e anche la presidenza del consiglio regionale (in mano però ai dem). Giani sa che se il partito di Renzi restasse fuori sarebbe un pungolo continuo seppur in seno alla maggioranza; lunedì scorso l'incontro tra il presidente della Regione e Renzi è stato tutt'altro che nel segno del 'vogliamoci bene'.

La giunta Giani sarà composta da otto assessori. Lo schema abituale è: quattro donne e quattro uomini. Ma può essere anche cinque uomini e tre donne. Tra le donne le tre sarebbero Alessandra Nardini (Pd), Monia Monni (Pd) e Serena Spinelli (Sinistra civica ecologista) e tra gli uomini i probabili dem Leonardo Marras (Grosseto), Stefano Ciuoffo (Prato), il lucchese Stefano Baccelli sostenuto anche dal capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci e il senese Simone Bezzini. Ci sono poi sei posti da consiglieri "speciali" del presidente e due possibili sottosegretari (nuove figure che saranno istituzionalizzate post cambiamento dello Statuto regionale). Tanti altri posti, quindi. Anche per accontentare tutti.