Lega e Festa Toscana. "Sardine", lascia Dika. E arrivano i 'pinguini'

Cena con comizio di Salvini al Tuscany Hall. Mentre i giovani lanciano la piazza della "resistenza"

Bernard Dika

Bernard Dika

Firenze, 21 novembre 2019 - Festa della Toscana con le Sardine o con la Lega? Il 30 novembre, giorno in cui nel 1786, il granducato fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte, da una parte ci sarà al Tuscany hall di Firenze il leader Matteo Salvini, il coordinatore toscano Daniele Belotti, l’eurodeputata Susanna Ceccardi con i consiglieri regionali e comunali e dall’altra la piazza delle sardine fiorentine che dicono no all’offensiva della destra, ma, a distanza, forse anche i neonati ’pinguini’. Sono già oltre 30mila le adesioni (tra chi ha detto che ci sarà e chi ha messo il pollice su) arrivate via facebook alla piazza: tutti in campo dalle 18.30 alle 20 probabilmente in piazza della Repubblica o in piazza Ss. Annunziata.

Guidava il popolo delle sardine Bernard Dika, 21 anni, ex millennial della direzione Pd quando alla guida dei dem c’era Renzi. Ha lanciato la mobilitazione delle sardine a Firenze "in veste privata" al motto "La Toscana non si lega" ma ieri ha deciso di mollare e di lasciare ad altri l’organizzaione.

"Perché Salvini può dire che prenderà la Toscana e tutti noi stiamo zitti? Incontriamoci in piazza oltre bandiere e partiti. Senza violenza e odio", aveva detto. Dika è anche alfiere della Repubblica, insignito della onorificienza nel 2016 per le lotte studentesche prima come alunno e poi come presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana. Nel mondo politico-istituzionale c’è dentro tuttora: è assistente ai servizi direzionali dell’Ufficio di gabinetto della Presidenza del consiglio regionale di Eugenio Giani. Si occupa dei "social", non ha più la tessera Pd e ha un contratto part time. Ieri appunto la decisione di farsi da parte. C’entra qualcosa la campagna elettorale del centrosinistra? Lui nega: "Come al solito c’è chi strumentalizza rievocando il passato dei singoli e c’è chi attriuisce secondi fini a iniziative spontanee".

La Lega punta la Toscana: vuole dettare il candidato a governatore alla coalizione del centrodestra anche se Giorgia Meloni di FdI sgomita cercando di ’piazzare’ un suo nome (Tomasi? Macrì?). "Io rispetto queste piazze, chiedo però lo stesso rispetto», ha detto Salvini spiegando di non sentirsi “razzista e fascista”. “Io vengo a Firenze ’per’ non ’contro’".

In campo stanno per scendere anche i «pinguini», la risposta di destra alle sardine: "E’ necessario non lasciare le piazze alle sardine, dobbiamo mangiarcele. Se ognuno di noi dà il proprio contributo e riusciamo ad allargarci a macchia d’olio in tutta Italia, possiamo fare molto" si legge sul web.

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