"Senza soldi e soffocati dai protocolli, aiutaci Salvini"

Il leader del Carroccio: "Lo Stato metta in circolo miliardi a fondo perduto". E l’europarlamentare Ceccardi: "Noi ascoltiamo i territori"

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Firenze, 8 maggio 2020 - Dal marmo ai vivai, dalle concerie alle spiagge: la Toscana che lavora chiede aiuto per sopravvivere alla crisi Covid, vuole semplificazione per uscire dalla morsa della burocrazia e dei protocolli, esige un rapporto efficace con le banche che non facilitano prestiti. Carrara, Pistoia, Ponte a Egola e Santa Croce sull’Arno, la Versilia: un solo grido di imprenditori e rappresentanti di categorie durante la diretta coordinata dall’europarlamentare Susanna Ceccardi (e candidata dalla Lega a presidente toscano alle prossime elezioni) con il leader leghista Matteo Salvini.

"E’ vero: servono soldi a fondo perduto. Gli imprenditori torneranno a fatturare pre Covid tra 12 anni, così mi ha detto un mio amico ristoratore" ha detto Salvini. Servono soldi a fondo perduto: "Lo Stato deve emettere titoli del Tesoro garantiti dalla Bce. Non ci sono alternative. Se non aiutiamo il settore produttivo, il reddito di emergenza lo dovremo dare agli imprenditori".

Le proposte, ha sottolineto, "arrivano da territori via emendamenti, se non si vuole scontro sociale bisogna mettere in circolo soldi velocemente". E sulle scuole: "Come tutti i paesi europei bisogna aiutare le famiglie". E poi una promessa: "Voglio venire presto in Toscana. I toscani hanno dimostrato gran buon senso, l’ente pubblico deve restituire aiuti. Questa crisi sarà un grande disastro o una grande occasione di rilancio grazie alle nostre eccellenze, ma dobbiamo almeno gareggiare alla pari. La piccola Svezia ha messo 30 miliardi subito in circolo, come se da noi si mettessero 180 miliardi a fondo perduto".

E ancora: "Ho chiesto ad alcuni esponenti della maggioranza perché per il turismo, il commercio e l’agricoltura, non reintroducono i voucher: la risposta drammaticamente è stata “c’è il no della Cgil“. Non mi sembra che nella Costituzione ci sia un articolo che recita che siamo una Repubblica fondata sul consenso della Cgil".