Leopolda, Renzi all’attacco: “Volevano farci fuori, siamo ancora qui”

Il leader di Italia Viva a Firenze: “Alle europee per la prima volta sarò candidato in tutte le circoscrizioni”

Matteo Renzi alla Leopolda (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Matteo Renzi alla Leopolda (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 8 marzo 2024 – “Parliamo di dosseriopoli, domani (sabato, ndr) avremo in collegamento il ministro Nordio, parleremo con lui e Cassese della gravità di ciò che sta avvenendo. La prima volta che hanno cercato di costruire una polpetta avvelenata chiamata dossier era per la Leopolda. Mettendoci alle spalle tutte le schifezze e polemiche che ci hanno gettato addosso siamo qui”. La Leopolda 2024 a Firenze si apre così, con queste parole del “padrone di casa” Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

Una partenza a tutto gas, proseguita così: “Devo chiedere scusa perché l'anno scorso la Leopolda non l'abbiamo fatta per colpa mia perché qualcuno era invidioso e noi abbiamo scelto di non fare polemiche e di non fare la Leopolda. Ormai è una consuetudine cercare di non far fare la Leopolda. Un primo affettuoso ai pm che pensavano che la Leopolda fosse un luogo di malaffare. Dopo anni, dopo le sentenze, abbiamo capito che alla Leopolda si sono sempre rispettare le regole, e alla Procura di Firenze che non di sono rispettate le regole”.

Il governo Meloni

Poi spazio alle questioni di governo: "Con Salvini al governo la pressione fiscale è aumentata dello 0,6%, la Meloni ha un sostanziale pareggio, l'unico governo che l'ha ridotta del 2,3% è stato il nostro governo con le proposte nate alla Leopolda. Oggi è un anniversario importante – ha detto Renzi dal palco – L'8 e 9 marzo del 2014 Giorgia Meloni fece i dieci progetti al congresso di Fratelli d'Italia. Prima richiesta, uscire dall'euro. Domani faremo un fact checking su quello che ha fatto la Meloni e ci divertiamo”.

Le Europee

E in vista delle elezioni europee di giugno Renzi ha annunciato: "Alle elezioni europee si misureranno tante idee diverse, il Partito democratico europeo ha mandato un messaggio forte e chiaro. Per la prima volta sarò candidato in tutte e 5 le circoscrizioni perché penso che tutti quelli che continuano a parlare nei talk show di sondaggi debbano avere una risposta e la risposta gliela daremo 8-9 giugno per una scommessa d'Europa diversa". 

Il caso Salis

"Penso che uno Stato serio – ha detto Renzi – un paese civile non possa permettersi di cambiare approccio rispetto a un governo come il governo ungherese, che in questo momento non sta rispettando lo stato di diritto”. Il leader di Iv lo ha detto presentando Roberto Salis, padre di Ilaria che “da 13 mesi - ha ricordato - sta vivendo in un carcere ungherese in condizioni disumane: vorrei che il pensiero di questo 8 marzo fosse per Ilaria Salis”.

Poi ha proseguito: “È un appello che faccio al di là dei colori politici: presidente Meloni, su questa vicenda tocca a te intervenire, porta a casa Ilaria e noi saremo pronti ad applaudirti, ma portala a casa prima possibile, perché non è possibile che i sovranisti ungheresi si prendano gioco di noi”.

Poi ha preso la parola il padre di Ilaria Salis, Roberto: “Il portavoce di Orban diffama mia figlia dicendo che ha solo la terza elementare. La diffamano dicendo che in Italia è già stata condannata per i reati di cui è accusata in Ungheria. L'ambasciatore ungherese in Italia diffama Ilaria, e poi in Ungheria c'è un altro esponente del governo che porta avanti una posizione inaccettabile per mia figlia. Manca la connessione che c'è nei paesi di diritti in cui il potere esecutivo non interferisce con il potere giudiziario”, ha detto.

Il corteo di Firenze e Kata

Renzi è tornato anche su un fatto di cronaca avvenuto oggi a Firenze: “Oggi è accaduta una cosa molto grave a Firenze: c'era una manifestazione che noi apprezziamo, di Non una di meno, e una ragazza italiana che ha chiesto di avere attenzione per le donne israeliane, è stata allontanata dal corteo. Credo che tutta la Leopolda oggi sia con Sara - ha detto - a dire che siamo con lei contro questo atto barbaro e assurdo che è stato fatto”. Sempre con un occhio alla cronaca,  Renzi ha definito la sparizione della piccola Kata “uno scandalo clamoroso di questa città”, a proposito della scomparsa della piccola Kataleya Alvarez, Kata, la bambina peruviana di cui non si hanno più notizie dal 10 giugno 2023.

Saccardi candidata

"Stefania Saccardi è la candidata sindaca a Firenze per Italia viva e altre forze", ha confermato Renzi. "Sono grato a lei che quando ho fatto il sindaco della città e lei si occupava delle questioni del sociale, in particolar modo in una congiuntura difficile, quando il governo tagliava, senza nemmeno che avessimo bisogno di parlarne, venendo da una radice che era la stessa, abbiamo deciso che a Firenze non possono accadere cose che accadono in altre città - ha aggiunto Renzi - Quando siamo stati al governo della città nessuno è mai morto di freddo a Firenze, e i bambini facevano notizia per l'Istituto degli Innocenti e non come per il caso Kata, una bambina peruviana sparita, di cui non parla piu' nessuno. Uno scandalo clamoroso per questa città".

Parla Saccardi: “Ci vediamo al ballottaggio”

“Ci hanno provato a minacciare, e quelli che minacciano di solito sono quelli che non hanno mai preso un voto in vita loro, ma io credo che oggi bisogna, dire con tranquillità e con forza, cari amici e compagni, fatevene una ragione: noi ci siamo e ci saremo, e di accordi, di trattative, di poltrone ne parleremo al ballottaggio, perché lì ci vedremo” ha detto Stefania Saccardi. “Da questo luogo - ha proseguito - io riconfermo la volontà di candidarmi insieme a voi a sindaca di questa città. Noi abbiamo già presentato la candidatura il 29 gennaio, al teatro Puccini c'erano 1.200 persone, anche se i giornalisti del sistema lanciavano numeri come quelli della Questura, 700 o 800, ma c'erano 1.200 persone che erano lì e che raccontavano la loro voglia e la loro passione per questa città. Da quel giorno ce ne hanno dette tante, un giorno sì e un giorno anche uscivano le dichiarazioni sugli accordi, ma tutti gli accordi partivano da 'prima ritieni la Saccardi e poi si ragiona’». Oggi, ha aggiunto Saccardi, “se girate un po’ per Firenze, e io ci giro tutti i giorni, sembra quasi che la speranza si sia perduta: si coglie un senso di rassegnazione, a volte si sente dire 'beh, tanto non cambia nulla, tanto vincono sempre i soliti’. E allora oggi io credo che la parola speranza in questa città abbia un senso, perché chi è innamorato di Firenze non si può rassegnare a che tutto vada com'è sempre andato, e come sta andando adesso”.