La scelta dei dem toscani. Caccia al nome unitario per evitare le primarie

Gli undici sono in campo: sindaci (Biffoni, Scarpellini, Fallani) e un trio di assessori regionali. ma anche Bonafè e Biti e le new entry Pescini, De Rosas, Giovannelli

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Firenze, 18 gennaio 2023 - Contatti continui tra gli ambasciatori dei Bonacciniani e degli Schleineniani. Obiettivo trovare in Toscana il nome giusto, il più unitario possibile, per la nuova guida del Pd toscano. E di conseguenza evitare le primarie regionali, prima riservate agli iscritti e poi aperte a tutti in concomitanza con quelle che dovranno esprimere, a fine febbraio (il 26), il numero uno del Nazareno.

Al momento le trattative non sono arrivate a niente o quasi, ma proseguono confidando che il clima di sfida per la guida del Pd nazionale consenta una quadra per la Toscana (dove è incerto l’esito tra Bonaccini e Schlein). I nomi che circolano sono sempre di più. Chi dice che le correnti stanno scomparendo sa di dire una bugia perché i capi e i punti di riferimento (Dario Nardella, Eugenio Giani, Luca Lotti, Antonello Giacomelli, Andrea Marcucci e Antonio Mazzeo) si stanno muovendo. Diversi con diplomazia e volontà di convergenza che va al di là della nuova segreteria guardando, con i riflettori ben accesi, alle Comunali della prossima primavera (Siena, Massa e Pisa e altre amministrazioni), a quelle del 2024 (Firenze e Prato) e alla scadenza del mandato regionale nel 2025.

Proprio dalla giunta regionale potrebbe essere in prima fila un trio da cui attingere il nome ad hoc: Leonardo Marras, Stefano Ciuoffo e Stefano Baccelli. Ciuoffo e Baccelli, con sponsor rispettivamente Antonello Giacomelli e Andrea Marcucci, hanno più carte da giocare di Marras che sconterebbe un rapporto non particolarmente in sintonia con il governatore Giani. Il presidente toscano potrebbe essere contento anche di un consigliere toscano come Massimiliano Pescini, colonna del vertice dem toscano e vicinissimo a Simona Bonafè, segretaria uscente e attuale vicepresidente del gruppo dem alla Camera. Pescini, dice qualche dem, potrebbe andare bene un po’ a tutti, ma fuori Firenze. Quindi nome abbastanza spendibile.

Nella ultime ore è spuntato il nome di Alessandro Giovannelli, direttore generale del gruppo Pd al Senato. Potrebbe essere una variabile con sostenitori anche trasversali.

E il potere rosa dem che fine ha fatto? Chi pensa che Simona Bonafè si sia messa da parte si sbaglia: nonostante gli impegni a Montecitorio lei è pronta alla riconferma, ma la strada non è in discesa. Sale nel borsino rosa Caterina Bini, pistoiese, ex deputata, già sottosegretaria, vicina a Giacomelli: molta esperienza e conoscenza del territorio. Il nome nuovo potrebbe essere Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci. Volto rassicurante, sempre in mezzo alla gente, schierata con Bonaccini.

Tra i sindaci resta sempre un nome buono quello di Matteo Biffoni, primo cittadino di Prato mentre prende consistenza la possibile scesa in campo del sindaco di Scandicci Sandro Fallani, amministratore del fare, politico del dialogo nel partito (sia per assessori che per sindaci servirebbe una deroga votata dall’assemblea nazionale per essere candidabili). Tra le new entry c’è anche Simone De Rosas, segretario della federazione della Cal di Cornia-Elba, territorio che chiede un cambio di passo al vertice del partito.