Lotti: "Forza Giani, vinciamo in Toscana. Poi pensiamo al congresso Pd"

La sfida di Luca Lotti, leader di “Base riformista“: "Battiamo il centrodestra con i valori dei nostri programmi"

Luca Lotti

Luca Lotti

Firenze, 20 agosto 2020 - La sfida regionale toscana è anche lo snodo che disegnerà il Pd prossimo venturo, verso gli scenari governativi e all’interno degli equilibri dem. Luca Lotti, deputato Pd, punto di riferimento di Base riformista, ha puntato molto sulla vittoria in Toscana. LEGGI ANCHE LO SPECIALE ELEZIONI Onorevole Lotti, che sfida in Toscana.  «Una “partita” bella e importante. Tutte le sfide elettorali sono difficili, anche quelle in cui l’esito sembra più sicuro. Sono certo della vittoria di Eugenio Giani e del centrosinistra: al contrario dei nostri avversari, abbiamo un programma serio che mette al centro la Toscana e i toscani, e non battaglie populiste di qualche leader nazionale». Toscana, un caso nazionale.  «Il voto amministrativo non può mai essere paragonato al voto politico, per caratteristiche e tipologia. Certo, la Toscana non è una regione come le altre e quindi un’affermazione qui può essere la conferma che il Pd è una forza nazionale in grado di portare l’Italia fuori da questa difficile crisi. Ma la sfida in Toscana è tra Giani e Ceccardi, non tra Zingaretti e Salvini». E il Pd come sta? C’è aria di congresso semmai dopo le Regionali. «Siamo l’unico partito a fare con regolarità i congressi. Gli altri ne parlano sui giornali. Ora pensiamo alle elezioni regionali: dopo il 21 settembre tireremo le somme e capiremo il da farsi». Pd e 5Stelle, alleanza ancor più duratura e sistematica? «Il Pd è un partito solido e responsabile che nonostante la situazione lasciata dall’Esecutivo gialloverde un anno fa si è buttato in una sfida di governo per il bene del Paese. E’ faticoso e forse non porta tanti consensi ma serve per evitare guai ben peggiori. Poi, ovviamente, per guardare al dopo servirà un momento per prendere future decisioni politiche: ecco, quello si chiama congresso». E il Pd toscano? Per le liste c’è stata battaglia. Non un bello spettacolo «Il Pd toscano ha in Simona una guida solida e lo ha mostrato anche in questa fase. Sul resto, le polemiche le ho per lo più lette sui giornali. Hanno scritto che ho rotto con il sindaco di Firenze; la verità è che non ho mai visto e sentito Dario così tante volte come nelle ultime settimane! Direi che la cosa più importante è avere liste con persone serie e preparate. Le polemiche le lascio volentieri ad altri». La Toscana sembra davvero contendibile. «Tutto è contendibile in un’elezione come in una gara sportiva; ma non nascondiamoci dietro a fantomatici sondaggi o finti guru, Giani è in vantaggio ed è l’uomo giusto per la Toscana dei prossimi 5 anni. Serve non sottovalutare la sfida elettorale e parlare con le persone, raccontando programmi, idee e proposte concrete su infrastrutture, sanità e aiuti alle pmi». Giani. Uno scivolone iniziale (il guinzaglio) e poi tanto territorio. Come lo vede? «E’ l’uomo giusto per la Toscana. Esperto, preparato, innamorato della nostra regione e del suo lavoro. E instancabile lavoratore. Sono certo che si farà aiutare da una Giunta di donne e uomini bravi e qualificati». Ceccardi, il miglior candidato che il centrodestra poteva esprimere? «Non è una domanda da fare a me. Penso solo che una campagna elettorale non si vinca con grinta e protesta, ma con la concretezza delle proposte e la forza degli obiettivi».