La lettera delle donne democratiche al segretario del Pd

Il testo integrale della lettera scritta dalla Conferenza delle donne democratiche della Toscana a Enrico Letta

Enrico Letta

Enrico Letta

Caro segretario,

dopo aver ascoltato con attenzione la tua relazione in assemblea, come Conferenza delle donne democratiche della Toscana abbiamo deciso di scriverti e di aprire un confronto - più che mai necessario - con te. Hai ragione quando dici che il nostro partito ha un problema con le donne. E, come ben sai, non si tratta solo di un problema formale ma sostanziale, che ogni volta mette in crisi la nostra credibilità politica.

In Toscana, il nuovo corso della Conferenza delle donne democratiche è iniziato il 22 febbraio del 2020. Pur avendo poco più di dodici mesi di vita, ci siamo rese conto che la nostra azione talvolta si è dovuta letteralmente sostituire a quella del partito, ormai piegato a logiche interne che nulla hanno a che vedere con il Paese reale. Abbiamo affrontato una campagna elettorale regionale riportando nel dibattito i temi delle donne, accendendo i riflettori sul fatto che proprio le donne stanno pagando il prezzo più caro della pandemia e che non si tratta di una situazione emergenziale transitoria ma di un dramma sociale che per troppo tempo è stato nell'ombra.

Purtroppo, il Partito Democratico in questi anni si è dimostrato debole su questi temi e, pur non essendo mancate misure a sostegno delle donne, la politica è stata timida e non chiara nelle intenzioni. Tutto il contrario di ciò che la società si aspetta da noi. Nella nostra regione, abbiamo cercato di dare un contributo, avviando percorsi di condivisione e di comunicazione esterna tra cui: Radio FemminilePlurale, la nostra radio web che vede coinvolte democratiche da tutti i territori con una programmazione quotidiana; i tavoli di lavoro che hanno messo in moto una riflessione programmatica che ci ha portate alla stesura del Manifesto delle democratiche toscane; i confronti costanti con le nostre parlamentari e amministratrici regionali, costantemente coinvolte nel dibattito pubblico. Tutto questo lo abbiamo fatto anche con gli uomini, consapevoli che solo contaminado il partito sulle questioni di genere è possibile innescare il cambiamento.

In questi mesi, abbiamo provato ad esserci, nonostante le difficoltà, e abbiamo capito che la politica di prossimità è l'unica vera via d'uscita. 

Per il nostro partito, però, la strada verso una piena assunzione dei temi femminili sembra essere ancora troppo lunga. La Conferenza delle donne democratiche pare essere vissuta come un elemento accessorio, talvolta. Così non deve essere. Il Pd ha estrema necessità di ritrovare energia sui temi di genere, includendo e non marginalizzando, aprendo e non confinando, dando risposte e smettendo di generare diseguaglianze, come accaduto nel recente passato con la nomina dei tre ministri uomini. 

Ecco perchè abbiamo accolto con vero entusiasmo la tua intenzione di avere due donne alla guida dei nostri gruppi parlamentari e l'idea di attivare un percorso di formazione, di una "Università della politica", attraverso cui mettere al centro anche la questione di genere, per consentire alla futura  classe dirigente del Paese e del partito di conoscere, studiare, approfondire.

La Conferenza delle donne democratiche - in Toscana lo abbiamo ben dimostrato - rappresenta un luogo di grande energia e di prospettiva per il partito tutto. Ripartiamo anche da qua, da noi, dalle donne. Da quelle giovani, che sempre meno si affacciano alla politica, e da chi ha maturato esperienze politiche e amministrative che il partito non è stato in grado di capitalizzare. Facciamo in modo che le pari opportunità non siano solo un tema tra i tanti, ma si trasformino in una questione orizzontale, capace di travolgere tutte le azioni del partito. Lanciamo un segnale nuovo, chiaro: le donne nel partito esistono e lavorano affinché le donne nella società possano essere più libere, in ogni ambito. 

Le lotte di ieri devono essere quelle di oggi e di domani. Con questo spirito, forse, riusciremo a rendere questo nostro partito un luogo di elaborazione politica innovativo. Facciamo davvero del Pd un partito femminista, ambientalista, progressista, capace di intercettare le istanze delle cittadine e dei cittadini.

Non perdiamo altro tempo.  Qualora volessi, saremmo ben liete di invitarti ad una nostra segreteria regionale. Per raccontarti cosa è stato per noi essere democratiche e cosa vorremmo che fosse nei prossimi mesi e anni. Sarebbe un ottimo modo per ripartire insieme.