
Il Machiavello, la rubrica di David Allegranti
Firenze, 13 settembre 2025 – Era il 2020, la Lega aveva da un paio d’anni sfilato Pisa e Siena al centrosinistra, era un altro mondo (non sappiamo se al contrario oppure no) e Matteo Salvini sembrava dover durare vent’anni, periodo che peraltro non porta bene. C’erano le elezioni regionali, c’era allora candidata Susanna Ceccardi, che è euroleghista e allora le cose andavano alla grande, le ruspe, aiutiamoli a casa loro, c’erano state pure le citofonate in Emilia-Romagna (meno fortunate), Pisa come Pontida caput mundi, e ok.
La Lega prese il 21,77 per cento, 353.336 voti, meglio di lei solo il solito Pd, Fratelli d’Italia secondo partito della Regione e della coalizione, ma niente in confronto a ora che c’è al governo Giorgia Meloni.
C’era poi Forza Italia, che all’epoca si accompagnava all’Udc: 4,28 per cento, risultato con il quale si poteva liberaleggiare ben poco.
Ecco, se c’è una sfida nella sfida da studiare è quella fra italo-forzuti e leghisti. Il generale in pensione Roberto Vannacci e la sua vestaglia da mare - che ogni giorno fa adontare qualche cellula locale della Lega, ora tocca a quella di Viareggio - potrebbero favorire l’astensionismo di centrodestra, oppure la trasmigrazione di voti verso lidi più moderati. D’altronde, se Gip (Generale in pensione) è riuscito pure a far perdere la pazienza a quella sincera democratica di Marine Le Pen, qualcosa vorrà pur dire.